NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, dottoressa lancia l’allarme: “C’è un feto in corso Sempione”. Ma era solo carne in un sacchetto

A una specializzanda di 31 anni del San Raffaele l’involucro per strada sembrava un feto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la scientifica

Sul posto è intervenuta la Sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri (foto d'archivio)

Milano – La chiamata alle 9.30 di giovedì mattina: “Ho trovato un feto in corso Sempione”. L'allarme però è rientrato dopo pochi minuti: i carabinieri hanno verificato che all'interno del sacchetto di plastica c'erano per fortuna solo organi di un animale. L'involucro è stato notato da una 31enne, medico specializzando del San Raffaele, che stava portando a spasso il cane: vicino alla fermata del tram, all'angolo con via Arona, la dottoressa ha visto il sacchetto, da cui spuntava qualcosa di rosso che il medico ha scambiato per un cordone ombelicale. A quel punto, è partita la telefonata al 112 per segnalare il ritrovamento.

L'intervento

In corso Sempione, all'altezza del civico 63, sono arrivati i carabinieri del Nucleo Radiomobile e della Compagnia Duomo e gli specialisti della Sezione investigazioni scientifiche per effettuare i rilievi. Inizialmente, il contenuto del sacchetto trasparente, o quel che si scorgeva dall'esterno, aveva fatto ipotizzare alla donna che dentro ci fossero anche pezzi di placenta; da lì l'ipotesi che l'involucro potesse nascondere il cadavere di un neonato o un feto abortito. Ai sanitari di Areu, intervenuti con un'ambulanza per eventuali soccorsi, è bastato aprire il sacchetto per scongiurare l'ipotesi più drammatica e per constatare che la busta conteneva carne animale abbandonata lì da qualcuno: in particolare, sono stati ritrovati un polmone e pezzi di intestino, il che ha fatto pensare agli investigatori dell'Arma che quei rifiuti provenissero da una macelleria, anche se all'interno della busta non sono stati trovati altri elementi in grado di indirizzare le ricerche.

Il precedente

La sera del 28 aprile, due anziani avevano ritrovato il cadavere di una neonata vicino a un raccoglitore di indumenti usati della Caritas all'angolo tra via Botticelli e via Saldini, avvolto in una felpa rossa e in un asciugamani giallo e con un pezzo di placenta ancora attaccato: dall'autopsia era poi emerso che bambina era morta già al momento del parto che era stata successivamente abbandonata dalla madre, non ancora rintracciata dalla polizia.