
"Alessandrini ha dato la vita per la giustizia"
"In ricordo di Emilio Alessandrini, uomo di legge e padre amorevole, che ha dato la vita per la democrazia e la giustizia". La targa posizionata ieri mattina, in occasione della cerimonia organizzata nella scuola Alessandrini, esprime in poche ma sentite parole il ricordo del sostituto procuratore della Repubblica, assassinato a 36 anni da Prima Linea il 29 gennaio 1979, in un agguato vicino alla scuola dove il magistrato aveva da poco accompagnato il suo bambino di 8 anni. È stato il figlio Marco a parlare ai 500 studenti, a ricordare l’impegno del padre, utilizzando le parole di Walter Tobagi: "Alessandrini rappresentava quella fascia di giudici progressisti ma intransigenti, né falchi né chiacchieroni né colombe arrendevoli". La dirigente scolastica Mariangela Camporeale, promotrice dell’iniziativa, ha sottolineato l’importanza di far conoscere ai suoi studenti "la storia di un uomo ucciso in un momento della sua quotidianità di padre, che ha dato la vita per la giustizia". Il vicesindaco Salvatore Gattuso ha evidenziato la rilevanza di "organizzare la commemorazione in una scuola, luogo in cui si impara, si apprende la capacità di analizzare criticamente, ma con rispetto, la società nella quale viviamo".
Ieri mattina, oltre agli studenti del Comprensivo cesanese, erano presenti anche rappresentanti degli istituti intitolati al giudice di Abbiategrasso e Vittuone. Tra i relatori, anche il giudice della Corte d’Appello Sergio Rossetti che ha ricordato il ruolo fondamentale della magistratura, in particolare negli anni del terrorismo. All’avvocato Alessandrini gli studenti, commossi ed emozionati, hanno chiesto se "ha mai provato il desiderio di farsi giustizia da solo", su come ha vissuto gli anni del terrorismo e sull’insegnamento più significativo che gli ha lasciato il padre. "La fiducia nella giustizia - ha risposto - i valori della Costituzione e la frase di Kant che guida il mio percorso esistenziale: il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me".