Alcova sceglie le dimore storiche. Cambi a Brera si butta sul "neo pop"

Villa Bagatti Valsecchi e villa Borsani saranno teatro di esposizioni che riflettono sul senso dell’abitare

Alcova sceglie le dimore storiche. Cambi a Brera si butta sul "neo pop"

Alcova sceglie le dimore storiche. Cambi a Brera si butta sul "neo pop"

Per la sua settima edizione Alcova esce dalle porte di Milano e pur essendo sempre stata nomade, sarà una scommessa. Nelle sue sei edizioni passate ha selezionato e presentato il lavoro di designer, aziende, gallerie e istituzioni culturali provenienti da sei continenti. Dopo aver fatto rivivere un ex fabbrica di panettoni, una struttura in cui si filava il cashmere, gli edifici di un complesso ospedaliero militare, Alcova si è spostata negli spazi dell’Ex-Macello di Porta Vittoria. Il palcoscenico del prossimo fuorisalone sarà rappresentato da due magnifiche ville di stile modernista e barocco, cioè villa Borsani e villa Bagatti-Valsecchi.

Le porte delle due dimore di grande valore architettonico, per la prima volta, si apriranno invitando tutti a interrogarsi su un tema sempre centrale per Alcova: quello dell’abitare, che quest’anno si dispiegherà ̀ attraverso due contesti “domestici”. Con oltre 70 espositori, Alcova invita il pubblico ad una riflessione in un microcosmo quasi surreale; un contesto di grande impatto in cui raccogliersi per immaginare il futuro del design attraverso installazioni, performance e momenti collettivi.

L’approccio "site-specific" sarà in dialogo con l’habitat delle due ville. Dalla installazione di arte pubblica di “Objects of Common Interest“ che abita il grande parco di Villa Bagatti Valsecchi, all’intervento ad hoc dell’architetto giapponese Junya Ishigami per la galleria Maniera nella ex-ghiacciaia nascosta nel verde dello stesso parco.

Dagli arredi di Atelier de Troupe in mostra sull’iconica scala di Villa Borsani, alla curiosa installazione di Sema Topaloglu Studio in uno dei bagni della medesima villa, fino al dialogo che Fabian Freytag instaura nel particolarissimo bar progettato da Osvaldo Borsani. Una scena ricchissima di progettisti internazionali che, coralmente, lavorano per ridefinire il futuro del living. L’intero Loggiato delle Scuderie di Villa Bagatti Valsecchi ospiterà poi una novità: l’Alcova Design Shop. Un’installazione progettata da Space Caviar con materiali di recupero forniti da Spazio Meta.

Si ritorna nel salotto di Milano, invece, con il Brera design district che presenta la quindicesima edizione della sua Design Week tutta incentrata sul tema "Materia e Natura" e si impegna a promuovere una riflessione sulle sfide del contemporaneo, incoraggiando una cultura del progetto, dando spazio a pratiche capaci di generare azioni di cambiamento.

Se l’uomo rappresenta il punto di contatto tra la materia e la natura, solo attraverso la sua abilità di trasformare le risorse seguendo i principi dell’economia circolare e creando nuovi cicli di vita per la materia mediante lo studio dei comportamenti virtuosi della natura, possiamo immaginare di costruire un futuro sostenibile. Brera Design Week 2024 coinvolgerà ampiamente la design industry proponendo soluzioni che vanno dall’innovazione dei materiali al design dei servizi, dall’arte al paesaggio domestico e alla tecnologia all’abitare. Da parte degli espositori particolare attenzione sarà rivolta al mercato in costante evoluzione, considerando i consumi e lo stile di vita, nonché le modalità di relazione tra persone, luoghi e oggetti in una cultura sempre più orientata all’immateriale.

Alla casa d’aste Cambi, ci sarà Chiquita house, uno spazio aperto, colorato e inclusivo, dove le persone potranno vivere l’arte in modo spontaneo e interattivo. L’artista che ha ispirato il progetto è Romero Britto, esponente internazionale del NeoPop e fondatore dell’Happy Art Movement, la cui opera prende forma tridimensionale in una serie di stanze immersive in pieno spirito pop. Anna Giorgi