"Al centrosinistra serve una Forza Italia"

Sala: il centrodestra vince perché si sono gli azzurri. Al campo progressista occorre una forza riformista

"Al centrosinistra serve una Forza Italia"

"Al centrosinistra serve una Forza Italia"

Al centrosinistra serve una Forza Italia. O meglio, un partito o un movimento riformista e moderato, ma convintamente collocato nel campo progressista e capace di convincere una parte degli elettori di centro a votare per il centrosinistra. Il sindaco Giuseppe Sala partecipa in mattinata alla conferenza programmatica di Italia Viva “La grande Milano per l’Europa“ al Centro Galdus e, intervistato da Sergio Scalpelli, lancia quella che a una prima impressione sembra una provocazione politica, ma che in realtà è un messaggio che il primo cittadino rivolge da mesi alla segretaria del Pd Elly Schlein e ai leader di Italia Viva e Azione Matteo Renzi e Carlo Calenda: al centrosinistra occorre una gamba di centro per poter battere il centrodestra alle elezioni politiche del 2027.

Certo, le parole di Sala colpiscono, perché sembra prendere quasi a modello il partito fondato da Silvio Berlusconi: "Il centrodestra che sembra invincibile, e oggi i numeri dicono che lo è a livello nazionale, vince perché c’è Forza Italia, cioè una forza che per quanto vale sposta l’ago della bilancia, mentre il centrosinistra fa fatica ad averla. Questo spazio deve essere occupato". Non manca una stoccatina rivolta dal sindaco a Renzi e Calenda, proprio dall’evento milanese di Italia Viva: "Questa forza riformista deve essere radicalmente convinta di stare nel centrosinistra". Ogni riferimento alle ultime mosse e alleanze di Italia Viva e Azione per le prossime elezioni Regionali sembra puramente voluto. Ma il numero uno di Palazzo Marino consiglia le forze del campo progressista a non limitarsi a discutere di coalizione, "perché le prossime Politiche saranno nel 2027" e quindi "oggi non si dovrebbe parlare di campo largo, ma di programmi e idee. Dobbiamo essere convinti che questa parte politica moderata e riformista serva. Io ne sono convinto". Sala aggiunge che questa parte centrista dell’elettorato è stata decisiva anche nelle sue due vittoriose campagne elettorali per le Comunali del 2016 e 2021: "A Milano diciamo che il 50% vota a destra e il 50% a sinistra, ma io penso che sia un terzo a sinistra, un terzo a destra e un terzo al centro, c’è un ambito moderato".

Il sindaco, infine, guarda al suo futuro dopo l’addio a Palazzo Marino, nel 2027, alla fine del suo secondo mandato: "Io oggi non ho un partito, anzi ho un partito che si chiama Milano. Dal giorno dopo la fine della mia avventura in Comune, dovrò trovarmi una casa. Sarà più nel Pd o nell’area riformista? Io cercherò di stimolare tutti a portar via il Governo a questa gente qua, una destra che esprime un conservatorismo un po’ bieco. Al centrosinistra, però, dico che è finito il tempo delle anime belle. Bisogna avere la presunzione di voler vincere".

M.Min.