
Il nastro rosso umano formato dai consiglieri regionali
Milano, 1 dicembre 2016 - Sono in molti a credere che l'Aids si possa trasmettere con un bacio, attraverso le stoviglie di una persona malata o con una puntura di zanzara. La disinformazione dilaga in particolare tra i ragazzi, ma anche tra gli adulti non si scherza. Sono davvero preoccupanti i dati diffusi dalla Caritas Ambrosiana in occasione del World Aids Day 2016. Nel territorio della Diocesi il 33,4% dei giovani e il 19% degli adulti pensano che il virus si possa trasmettere con un bacio; il 24,4% dei giovani e l'8,6% degli adulti ritengono che l'infezione si possa contrarre condividendo le stoviglie di una persona con l’HIV; il 38,1% dei giovani e il 13,9% degli adulti temono di ammalarsi attraverso la puntura di una zanzara.
L'indagine è stata illustrata nel corso dell'evento 'Not a Game' ed è stata effettuata prima degli incontri realizzati nel primo anno (settembre 2014-dicembre 2015) del Progetto Aids di Caritas Italiana, che in 16 diocesi della Penisola ha coinvolto complessivamente 20mila persone. Ma a quanto pare l'informazione funziona. Al termine degli incontri organizzati nell'ambito del Progetto AIDS della Caritas, infatti, le percentuali di chi crede che il contagio possa avvenire con un bacio sono scese al 6,9% tra i giovani e al 3,1% fra gli adulti al 3,1%; le quote di chi pensa che l'infezione si possa propagare attraverso le stoviglie utilizzate da persone infette sono calate rispettivamente all'8,5% e all'1,5%, e le percentuali di chi ritiene responsabili le zanzare al 13,8% e allo 0,8%.
"I dati mostrano che i pregiudizi verso chi vive con l’HIV sono immutati – ha detto Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana - e svelano un grave paradosso: il progresso scientifico è stato inversamente proporzionale alla crescita di una cultura e una consapevolezza diffuse sull'Hiv/Aids". In parole povere, "abbiamo imparato a combattere la malattia, ma non i pregiudizi".
Intanto oggi a Milano si sono svolte le iniziative della Regione per la Giornata mondiale contro la malattia. Con un flash mob rappresentanti del Consiglio e della Giunta regionale insieme ad altri cittadini all'esterno di Palazzo Pirelli, hanno formato un fiocco rosso 'umano' per dire stop all'AIDS. "In Lombardia nel 2015 ci sono stati piu' di 800 nuovi casi di infezione da Hiv", ha ricordato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, in una conferenza stampa prima del flash mob. Da parte sua il vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti ha evidenziato "l'unione di tutto l'arco politico in una battaglia così importante". "Occorre realizzare prevenzione anche e soprattutto da una nuova cultura che riparta dalla persona", ha invece commentato in un messaggio da Bruxelles, dove si trova per impegni istituzionali, il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo.