Rapine in serie in strada a Milano: banda di ragazzi accerchia e picchia le vittime con un casco da moto

Tre giovani italiani di 16, 18 e 20 anni hanno malmenato tre persone. Sono stati arrestati in flagranza dalla polizia. Aumentano scippi e rapine a Milano

La percezione di insicurezza a Milano è legata anche alle baby gang

La percezione di insicurezza a Milano è legata anche alle baby gang

Crescono aggressioni e rapine da parte di bande di giovanissimi. Nella notte tra mercoledì e giovedì, una di queste cosiddette baby gang, composta da tre ragazzi italiani di 16, 18 e 20 anni, ha messo in atto tre colpi in pochi minuti nella zona di piazzale Susa a Milano. Alla fine, il gruppo è stato intercettato da una Volante e i tre giovani sono stati arrestati in flagranza.

La prima vittima ad essere accerchiata è stata un uomo di 66 anni, colpito in piazza Guardi con un casco da moto. I tre ragazzi poi si sono diretti nella vicina via Sidoli dove hanno pestato e rubato un computer portatile a un coetaneo di diciott’anni. Pochi istanti dopo, in via Briosi, il gruppo ha malmenato e rapinato del portafogli e del cellulare un sessantenne: per lui è stato necessario un ricovero alla clinica Città Studi.

I tre giovani, tutti italiani e con precedenti, sono stati bloccati dai poliziotti delle Volanti. I due maggiorenni sono finiti in carcere a San Vittore per l'udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari, mentre il sedicenne è stato portato al Centro per la Giustizia Minorile dell'istituto Beccaria per quella con il giudice per i minorenni.

Scippi e rapine a Milano

Milano è città italiana dove avvengono più reati. Il capoluogo lombardo registra 5.985 reati all’anno ogni 100.000 abitanti, battendo in classifica Rimini e Torino (seconda e terza in classifica), nonché città come Roma, Napoli e Palermo. E malgrado complessivamente i delitti diminuiscano negli anni – l’Italia, in generale, è sempre più sicura – questo non vale per reati comuni come scippi e rapine, che nel 2022 sono aumentati rispettivamente del 18 e 24 per cento.

Il fenomeno delle baby gang

Negli ultimi anni, è cresciuta la preoccupazione legata alle baby gang. Il rischio è sentito anche e soprattutto dai più giovani. Questi gruppi di adolescenti, talvolta poco più che bambini, riproducono dinamiche tipiche della microcriminalità organizzata e commettono scippi, furti e rapine. Il fenomeno è aumentato e alcune bande, dalla MS-13 alla Z4, sono radicate in alcune periferie.

Il prefetto Renato Saccone spiegò a suo tempo che le baby gang non solo fanno sempre più ricorso ad armi bianche, ma hanno peggiorato fortemente la percezione di insicurezza in città: “Una criticità che non è solo milanese, e nemmeno delle grandi città. Ci sono frange giovanili fuori controllo: loro, però, non la città. Queste frange giovanili sono fluide, tendono ad affermare il loro protagonismo con prepotenza e crescente violenza, noi dobbiamo bloccare questa escalation”.

Don Gino Rigoldi, ex cappellano del carcere minorile Beccaria, conosce bene il contesto economico e culturale da cui origina il fenomeno e descrive con precisione il tipo di giovane che si associa a una banda: “Adolescente, bisognoso di impresa per dimostrare a sé stesso e al mondo di esistere, con un passato e un presente di povertà ed emarginazione”.

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