
Installazioni interattive trasformano piazza Compasso d'oro a Milano in uno spazio sensoriale post-industriale, tra storia e modernità. Interviste a visitatori e residenti.
L’arpa metallica, il telefono senza fili, le colonnine che sprigionano aromi naturali: una serie di installazioni interattive riempiono piazza Compasso d’oro, uno spazio "sensoriale" nascosto tra i palazzi di via Ceresio e via Bramante, a due passi dal Cimitero Monumentale. Qui un tempo c’era la stazione dei tram a cavallo di Porta Volta, poi nel 1884 venne costruita la centrale elettrica Edison, che serviva ad alimentare le nuove linee tranviarie: un palazzo in stile liberty diventato poi sede dell’Adi Design Museum, in un’opera di riconversione che conferisce alla piazza un carattere post-industriale. "È uno spazio che non ti aspetti, circondato da uffici, una palestra e un ristorante - racconta Greta Parrini, che lavora all’Adi - Qui ci vengono i visitatori del museo e i lavoratori in pausa pranzo, ma anche i residenti del quartiere". Tra di loro c’è Auriane Fery, che se la prende con chi porta qui il cane senza guinzaglio: "Però è un bello spazio verde, e in città non ce ne sono poi così tanti". Soprattutto, non sono tanti quelli capaci di conservare la loro antica anima industriale.
Thomas Fox