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Con l’accusa di duplice tentato omicidio Marco Manfredini, il 28enne con problemi psichiatrici gravi che ha tentato di uccidere i suoi genitori e fino a ieri era piantonato nel reparto psichiatrico dell’ospedale San Paolo, sarà destinato quasi sicuramente ad un istituto di cura mentale. Scontata la convalida formale da parte del gip Anna Magelli, sarà necessario ora capire, attraverso visite mediche e perizie se le condizioni fisiche e mentali del ragazzo siano compatibili con il carcere, se il giovane sarà in grado di fornire una versione precisa di quanto è successo e, nell’eventualità, valutare il ricovero in un istituto psichiatrico adeguato. Storia personale travagliata quella del giovane che, da anni aveva manifestato sintomi gravi al punto da rendere necessari diversi tso e da tempo era in cura al Cps di Rozzano per le sue patologie psichiche. I genitori, che lui non era più in grado nemmeno di riconoscere, negli ultimi tempi avevano dovuto affrontare le difficoltà di gestire il figlio durante il lungo periodo del lockdown.
Le sue condizioni erano progressivamente peggiorate e negli ultimi tempi il 28enne si allontanava spesso dalla casa della famiglia. I carabinieri lo avevano identificato in strada, mentre camminava solo e senza meta, lo scorso 3 gennaio. La coppia, 83 anni il padre e 63 la madre, resta ricoverata in gravi condizioni: entrambi si trovano in terapia intensiva. L’aggressione è avvenuta in via Martiri di Cefalonia a Opera, venerdì mattina, poco prima delle 8.
Dopo aver accoltellato entrambi i genitori, li aveva chiusi a chiave in casa, era salito in auto ed era scappato. Percorsi pochi isolati si era schiantato contro un’altra auto, guidata da un uomo di 50 anni. Entrambi avevano riportato ferite lievi: il 50enne è stato portato all’Humanitas di Rozzano. A quel punto i carabinieri hanno fermato il 28enne e lo hanno portato con l’assistenza del 118 nel reparto psichiatrico dell’ospedale San Paolo.