Al Fuorisalone 2024 gli “Oggetti d’evasione” dei detenuti-designer del carcere di Bollate

La mostra sarà inaugurata lunedì 15 aprile alla Fabbrica del Vapore di Milano ed esibisce tutto ciò che è recuperato dalla parte più emarginata e che racconta la vita dei reclusi

Oggetti d'evasione in mostra alla Fabbrica del Vapore in occasione del Fuorisalone 2024

Oggetti d'evasione in mostra alla Fabbrica del Vapore in occasione del Fuorisalone 2024

Bollate (Milano), 12 aprile 2024 – C'è il ventilatore manuale realizzato da Salvatore Abate, "D’estate il caldo è insopportabile, in carcere lo è di più, unito alla sensazione claustrofobica della chiusura".

I pesi per allenarsi fatti con un piccolo bastone, bottiglie di plastica, scotch, spago e sale grosso. L'autore, Diego Frigerio, spiega, "servono per potersi allenare malgrado l’immobilità del carcere e bruciare energia".

E il porta carta igienica perché, come racconta l'autore Salvatore Iacono, "nessuno ha pensato che quando sei al cesso non puoi tenerti la carta igienica in mano? (il cesso in questione è una turca)". È fatto con cartone, spago, tappi di bottiglia e corda".

Sono gli "Oggetti d'evasione" creati dai detenuti e dalle detenute del carcere di Bollate, in mostra alla Fabbrica del Vapore in occasione della Milano Design Week. Il progetto è stato realizzato nei mesi scorsi dal periodico di informazione dei detenuti "CarteBollate" insieme agli studenti di Social Design del Naba (Nuova accademia di belle arti). 

No grattugie e uncinetti: le privazioni e i divieti

Si tratta di oggetti realizzati soprattutto per ovviare ai divieti, o per volare con la fantasia. "In carcere, per esempio, sono vietate le grattugie, gli uncinetti, gli strumenti per cucinare. Ammesse le penne biro, che all'occorrenza diventano ferri da calza (che invece sono vietati) - spiega Susanna Ripamonti, direttrice del periodico.

"La vita detenuti è fatta di divieti, privazioni, della necessità di riempire i vuoti, di ritrovare la quotidianità dei propri gesti. Questi oggetti, raccolti con un lungo lavoro di scavo, che ha coinvolto la parte più emarginata della popolazione carceraria, sono ora riuniti in una mostra".

E così, per esempio, le penne (ammesse) vengono utilizzate come ferri da calza (vietati), i coperchi diventano mezzelune per tritare il prezzemolo, una scatola di tonno si trasforma in una vietatissima ma utile grattugia, una saponetta viene plasmata come una statua.

Tutte creazioni di designer-detenuti. Gli oggetti sono stati selezionati unendo alla ricerca antropologica. La mostra, curata da Alessandro Guerriero, è un viaggio nel mondo del carcere in cui la creatività diventa sopravvivenza. La mostra "Oggetti d'evasione" sarà inaugurata lunedì 15 aprile alle 15 alla Fabbrica del Vapore in via Procaccini 4, Milano. Si potrà visitare tutti i giorni fino al 21 aprile dalle 10 alle 20, ad ingresso libero.

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