SIMONA BALLATORE
Cosa Fare

Milano e gli artisti emergenti: sei domande a Perdurabo/ VIDEO

Sarà il protagonista della seconda puntata del "Mirror"

Milano, 24 febbraio 2016 - Sabato sera torna "Mirror", la nuova kermesse del Contatto Club di Corso Sempione 76, che ha debuttato a gennaio sulla scena musicale milanese. Protagonista Perdurabo, musicista, polistrumentista e arrangiatore con base a Berlino (tra le collaborazioni più importanti, si leggono i nomi di Skin, Howie B, Placebo, Apparat, Bretone Einstürzende Neubauten), che per l'occasione sarà live in duo con Jörg Wähner, batterista di Apparat. Sul palco anche IOSHI, al secolo Federico Mazzolo, già fondatore e batterista dei Mellow Mood, e Veyl. 

La scintilla: quando è nato il progetto?

"La nascita di Perdurabo coincide con il mio arrivo a Berlino nel marzo del 2013. Sentivo il bisogno di esprimere la mia visione artistica dopo anni passati in tour con altre band".

Ci spieghi il nome?

"Molti potrebbero legarlo al Perdurabo di Aleister Crowley, ma la mia scelta è puramente legata al termine latino “perduro”, che letteralmente significa durare. Perdurabo, al futuro, significa “durerò fino alla fine”, un motto che mi da forza nei momenti difficili e un concetto che sempre più si sta perdendo in un’era di consumismo sfrenato, in cui il più delle cose è destinato a non durare. Qualcosa che sto costruendo lentamente e che non smetterò di far crescere, a livello artistico, ma soprattutto umano".

Il tuo cavallo di battaglia?

"Non credo si possa già parlare di veri e propri cavalli di battaglia. Sicuramente ci sono i due singoli, che molti hanno già ascoltato su Youtube o Spotify e quando li suoniamo creano quella sensazione di già conosciuto. Quello che stiamo facendo è suonare nei concerti alcuni pezzi che saranno presenti nell’album, non ancora pubblicati, per testare la reazione del pubblico e per produrre un album che vuole essere potente anche per essere suonato dal vivo".

Progetti in cantiere?

"Dopo due singoli usciti nell’arco di un anno, Leads Me Outside - cantato da Cherie dei Warren Suicide e Miss You More - cantato da Roman Rappak dei Breton, mi sto attualmente concentrando sulla produzione del mio primo vero e proprio album. Un lavoro lungo e meticoloso che raccoglierà questi tre anni di vita vissuta a Berlino e in giro per l’Europa e che vedrà ospiti alcuni amici, musicisti che stimo moltissimo e che hanno influenzato in modo importante non solo la mia visione musicale, ma anche la scena musicale mondiale degli ultimi anni".

Consigliaci almeno una band emergente che faremmo bene ad ascoltare.

"Non credo sia il momento storico adatto per le band. Ci sono invece alcuni artisti che mi hanno colpito molto in questi ultimi tempi come Ash Koosha, produttore iraniano di base a Londra e Noga Erez cantante israeliana con una visione molto nitida di quello che sta portando avanti".

Un aggettivo con cui descriveresti la piazza musicale milanese?

"Attenta".