Omicidio Yana Malayko, in cella Dumitru Stratan: chi è l'ex e l'indagine passo dopo passo

La ricostruzione del delitto e le tappe dell'inchiesta

Dove è stato trovato il corpo di Yana

Dove è stato trovato il corpo di Yana

Finisce nei giorni di Natale la relazione sentimentale fra Yana Malayko, 23 anni, ucraina, e Dumitru Stratan, 33enne moldavo. E' durata tre anni. Due anni di convivenza a Castiglione delle Stiviere e due anni di lavoro di Yana come cameriera all'Event Coffee, il bar di cui è proprietaria la sorella di Dumitru, Cristina, in piazzale della Resistenza a Castiglione. Dopo la rottura del legame con il fratello, Cristina ospita Yana nel suo appartamento, nello stesso palazzo del bar, un edificio di dieci piani conosciuto come "il grattacielo".

La rabbia di Dima

Dumitru e Yana, il presunto omicida per gelosia e la vittima

Ma Dumitru (Dima in famiglia e per gli amici), secondo l'accusa, non si rassegna alla fine del legame, soprattutto da quando è venuto a conoscenza che l'ex fidanzata ha accanto un nuovo compagno, un giovane di Medole. Vorrebbe riallacciare il rapporto, ma la ragazza ha fatto la sua scelta. Dice di sentirsi deluso, chiama Yana "traditrice", irriconoscente, dopo che lui l'ha portata da Romano di Lombardia, dove la ragazza viveva con la nonna, A Castiglione, dopo che le ha dato una casa e un lavoro.

La notte dell'omicidio

Tutto precipita nella notte fra il 19 e il 20 gennaio, un giovedì e un venerdì. Yana è con il nuovo fidanzato in casa di quest'ultimo. Verso mezzanotte e mezza riceve una sequenza di telefonate e un numero imprecisato di sms. Dumitru serve il suo inganno: ha ancora con sé il cane di Yana e la bestiola non sta bene, vorrebbe riconsegnarlo a Yana ma nell'appartamento della sorella. Yana è diffidente, esperta. Accetta quello strano appuntamento. La sua inquietudine aumenta quando, dopo le 1.30, si presenta in casa di Cristina e si accorge che la telecamera che sorveglia l'accesso del bilocale è stata manomessa. Non fatica ad attribuire il sabotaggio a Dima, che possiede le chiavi. Rimane in contatto via chat con il nuovo compagno. Lo informa dell'arrivo di Dumitru. Ha con sé il cane, che sembra stare bene. Subito dopo il suo ingresso, il modavo cerca il rivale, convinto di trovarlo. Yana replica: è vero, è stata con lui per l'intera serata. Alle 2.30 saluta per l'ultima volta il nuovo fidanzato.

1. Dumitru nell'atto di uscire dall'ascensore per controlla di non essere visto

Gli errori del killer

Commesso l'omicidio, Dumitru Stratan commette una serie di grossolani errori, fissati, dalle telecamer del condomio. Alle 5.13 si affaccia, guardingo, dall'ascensore. Meno di un minuto dopo esce portando un voluminoso involucro azzurro, all'apparenza pesante. Un minuto dopo eccolo trascinare il sacco a terra e uscire dalla parte posteriore dell'edificio, che dà sul parcheggio interno. Sparisce e viene nuovamente inquadrato dalla telecamera, alle 5.35, mentre rientra nel condominio, questa volta dall'ingresso principale.

Foto 2. Dumitru esce dall'ascensore trasinando a terra un pesante involucro di colore azzurro

Ancora orari, ancora immagini fissate dalle telecamere. Alle 7.46 (le 7.53 reali) la Mercedes Coupé nera di Stratan si dirige dal piazzale della Resistenza al passo carraio del "grattacielo". Un minuto dopo è nel cortile. Alle 7.47 (le 7.54 effettive) il guidatore della Mercedes, sceso dal veicolo, apre il bagagliaio posteriore e inizia a depositare o prelevare qualcosa facendo la spola con il box dell'appartamento 15, quello della sorella. Risale in auto e riparte. Alle 7.49 (le 7.56 reali) l'auto esce dal cortile del condominio e si dirige verso piazzale della Resistenza.

I tentativi di depistaggio

Ma prima Dumitru Stratan ha messo in atto un altro inganno. Con il cellulare di Yana ha inviato due sms alla sorella Cristina, alle 7.46 e alle 7.47. Il primo: "ciao Cri vado via per un po' devo staccare la testa di tutto perciò non ci sono". "Grazie ma non ce la faccio" è il secondo. E' un tentativo di depistaggio, di simulare che sia stata Yana a volersi allontanare.

Dumitru Stratan si dirige verso una zona che conosce bene a pochi chilometri da Castiglione, alla località Valle. Prati, colline moreniche, fitta vegetazione, canaletti. Alle 8.10 una residente di via Albana viene fermato dal guidatore di una Mercedes che gesticola chiedendo aiuto perché l'auto si è impantanata in un campo con le ruote posteriori. Nonostante i loro sforzi non riescono a disincagliarla. Dumitru torna a Castiglione grazie al passaggio offerto da un altro automobilista.

Le due "confessioni"

Sempre pochi minuti dopo le otto. Un amico del moldavo è nel bar Event Coffee. Vede Dumitru che gli fa segno di seguirlo. Salgono in casa di Cristina. Dima ha i pantaloni infangati. Spiega di essere rimasto in panne con l'auto e di avere fatto ritorno a piedi. "Ho fatto una cazzata - dice all'improvviso -, ho ammazzato Bonnie (il soprannome di Yana)". L'altro non gli crede, lo manda a quel paese. Ale 9.18 Cristina Stratan, che si trova da amici a Padenghe del Garda, riceve una telefonata del fratello, che chiede la sua presenza a Castiglione. Cristina arriva verso le 11-11.30 sulla "500" bianca che le ha prestato Dima. I due fratelli parlano. L'uomo è nervoso, agitato, fuma in continuazione. Yana non c'è. "L'ho mandata via", dice Dumitru, che aggiunge: "Troppo comodo". Cristian insiste. Le arriva una risposta agghiacciante: "L'ho ammazzata come lei ha ammazzato me". Cristina si allontana a piedi, incredula, e raggiunge la casa della madre. Poco dopo avere salutato mama Ana, è di nuovo da lei. Ha ripensato alle parole del fratello. E' nella caserma dei carabinieri di Castiglione e denuncia il fratello.

Le macchie di sangue

Quando si presentano i militari, Stratan è sul divano in casa della madre. Appare lucido, presente. Sul dorso delle mani ha graffiature recenti, come prodotte da rovi o arbusti. C'è sangue sulla Mercedes. C'è sangue nell'appartamento: due tracce ematiche sul materasso, una sulla testiera del letto, sulla maniglia, su due asciugamani in una busta della spazzatura nera. C'è un giaccone sporco di fango.

Foto 3. Sono stati identificati graffi su entrambi le mani

Dumitru Stratan viene fermato. Sceglie il silenzio sia nell'udienza di convalida del fermo,  sia davanti al pm Lucia Pellegrino. L'ordinanza di custodia cautelare lo tiene in carcere per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal legae affettivo con la vittima e per occultamento di cadavere. Per lunghi giorni Yana Malayko viene cercata tenacemente, inutilmente. Fino a oggi, quando il corpo spunta dalle cataste di legno in un viottolo sterrato ai confini fra Castiglione e Lonato.