T.P.
Cronaca

Mantova, “violentata a turno dal branco”: assolti cinque ragazzi

Agli atti c’è un’intercettazione nella quale gli indagati parlano di chat compromettenti che avrebbero cancellato: ma secondo il giudice il fatto non sussiste

Aula di tribunale (Foto d'archivio)

Mantova, 16 luglio 2024 – Nessun branco e nessuno stupro di gruppo, o almeno non è stato provato: è finito con una sentenza di assoluzione con formula piena, il processo a cinque giovani, quattro di Suzzara e uno di Pegognaga, due centri della Bassa mantovana. Erano tutti accusati di aver violentato una ragazza del Cremonese, all’epoca dei fatti poco più che sedicenne, in cura per problemi psichici, dopo averla invitata a una festa di compleanno in un appartamento di Suzzara. La vicenda risale al maggio del 2021.

La ragazzina aveva ricevuto l’invito al party di compleanno nel Mantovano ed era stata accompagnata a destinazione da un amico. Una volta nell’appartamento cinque dei sette ragazzi presenti, tra i 20 e i 23 anni d’età, avrebbero approfittato a turno di lei. Poi i contorni della vicenda sfumano.

La ragazza torna a casa in qualche modo: la madre racconta di averla trovata sconvolta all’alba in una piazzetta di Rivalta sul Mincio, molto lontano dal luogo del presunto stupro. A inizio giugno la teenager si fa accompagnare dalla mamma in ospedale a Cremona perché teme di essere incinta. Non è così, ma i sanitari intuiscono che qualcosa non va e avvisano la polizia. Scatta la denuncia e, dopo un mese, di indagini, i cinque presunti appartenenti al branco vengono individuati e arrestati. Subito respingono le accuse ma agli atti c’è un’intercettazione nella quale parlano di chat compromettenti che avrebbero cancellato.

Al processo per loro il pm chiede pene severe: 9 anni per quattro imputati e 10 per il quinto. Le difese in Aula sottolineano quelle che definiscono "discrepanze" nel racconto della presunta vittima. E la sentenza dà ragione a loro: "Il fatto non sussiste".