Assolto ex sindaco di Lodi Simone Uggetti, i giudici: “Voleva dare miglior servizio ai cittadini”

Nelle motivazioni della sentenza, la corte d’Appello di Milano esclude la punibilità per la “particolare tenuità del fatto”. Per la presunta turbativa d’asta, Uggetti era stato arrestato e condannato a 10 mesi in primo grado

L'ex sindaco di Lodi Simone Uggetti assolto in appello per il "caso piscine"

L'ex sindaco di Lodi Simone Uggetti assolto in appello per il "caso piscine"

Lodi, 14 settembre 2023 - L'obiettivo “perseguito dal sindaco Uggetti”, ossia che “Sporting Lodi potesse partecipare alla gara”, era “ragionevole” e “finalizzato a realizzare il miglior servizio possibile in beneficio dei cittadini”. E, oltre al fatto che c'è stato, poi, “un danno assolutamente esiguo”, la “condotta” degli imputati è stata “del tutto occasionale e inconsueta”. Sono passaggi delle motivazioni della sentenza, del 20 giugno scorso, con cui la Corte d'Appello di Milano ha assolto, perché “non punibile” per la “particolare tenuità del fatto”, Simone Uggetti, l'ex sindaco del Pd di Lodi, difeso dagli avvocati Adriano Raffaelli e Pietro Gabriele Roveda.

L’arresto e il processo

Uggetti nel 2016, quando era primo cittadino, per una presunta turbativa d'asta, relativa ad una gara di gestione di piscine scoperte, era anche stato arrestato e aveva trascorso prima dieci giorni a San Vittore e poi venticinque ai domiciliari. Oltre all'ex sindaco sono stati assolti a giugno anche l'avvocato Cristiano Marini, consigliere della Sporting Lodi - società per la quale, secondo l'accusa, sarebbe stato ritagliato su misura il bando - difeso dall'avvocato Angela Maria Odescalchi, e l'ex dirigente comunale Giuseppe Demuro. Si trattava del processo di secondo grado 'bis', davanti alla terza sezione (Peragallo-Lai-D'Addea), dopo che la Cassazione a fine marzo 2022 aveva annullato con rinvio una prima assoluzione con la formula "perché il fatto non sussiste”, decisa da un'altra sezione della Corte milanese.

La condanna in primo grado

In primo grado, invece, l'ex sindaco era stato condannato a 10 mesi. Per la Corte, come si legge nelle motivazioni da poco depositate, nonostante sia confermata la “illiceità penale” del fatto, la sua “corretta qualificazione giuridica”, ossia il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, e anche “l'accertamento che gli imputati lo hanno commesso”, ricorre, però, la “causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto”. 

Il caso Uggetti e le scuse di Di Maio

Il caso Uggetti all'epoca dell'arresto aveva suscitato polemiche politiche e, poi, con l'assoluzione del maggio 2021, dopo una condanna in primo grado, aveva aperto pure un dibattito all'interno dei Cinque Stelle. Dopo quel verdetto di due anni fa, Luigi Di Maio in una lettera aveva infatti presentato pubbliche scuse all'ex sindaco per aver alimentato la gogna mediatica nei giorni successivi al suo arresto.

Niente ricorso in Cassazione

L'assoluzione degli imputati è definitiva, anche perché già dopo la sentenza di giugno il sostituto pg Massimo Gaballo aveva spiegato che non avrebbe fatto ricorso in Cassazione. La Corte nelle motivazioni ricorda che già il Tribunale, malgrado avesse condannato Uggetti e gli altri, aveva sostenuto che l'obiettivo dell'allora sindaco era comunque dare “il miglior servizio possibile” ai cittadini. E sempre in primo grado era già stato stabilito che “l'ammontare” del danno, derivato dalla turbativa, era “assolutamente esiguo”. Un danno, spiega ora la Corte, “del tutto compatibile con il riconoscimento della esimente”, ossia della causa di non punibilità per fatto tenue. A ciò, scrivono i giudici, si aggiungono altri elementi: il fatto che gli imputati sono incensurati e che la loro condotta può essere ritenuta “occasionale” e non consueta.