West Nile: morta 54enne a Lodi. Incubazione, sintomi e cura

La donna è stata trasferita in ospedale per una forma neuroinvasiva di Febbre del Nilo. I primi sintomi erano cominciati un mese fa

Incubo West Nile virus

Incubo West Nile virus

Lodi - Una donna di 54 anni è morta all'ospedale di Lodi per una forma neuroinvasiva di West Nile. Secondo quanto si è appreso, i primi sintomi erano cominciati circa un mese fa e, inizialmente, la donna si era rivolta al medico di famiglia. Poi l'aggravamento del quadro clinico, il ricovero, l'ulteriore peggioramento e la morte. Tra fine agosto e inizio settembre in regione si è registrata una accelerazione della diffusione del West Nile. Rispetto al totale nazionale e a regioni vicine come il Veneto, i numeri sono ancora bassi, ma il trend è in netta crescita ed ha subito un’accelerazione nelle scorse settimane. Non si tratta dell'unico decesso lombardo legato alla "Febbre del Nilo".  A fine agosto un uomo di 70 anni è morto a Castelverde, comune a pochi chilometri da Cremona, a causa di un' infezione dovuta al West Nile Virus. A metà agosto un altro decesso, questa volta nel Bresciano: vittima un 74enne della Bassa Bresciana. 

Cos'è?

Ma di cosa si tratta? La febbre West Nile (West Nile Fever) - spiega l'Iss - è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

Incubazione e sintomi

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Come si cura

Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita. Non esiste un vaccino e per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.