Febbre del Nilo, un morto nel Bresciano. Iss: "Casi in aumento"

La vittima è un uomo di 74 anni residente a Cigole. Tre i decessi in Italia nell'ultima settimana, per un totale di 10 vittime

Incubo West Nile virus

Incubo West Nile virus

Brescia, 11 agosto 2022 - Cresce la paura per il West Nile virus, ovvero la Febbre del Nilo, anche perché arriva la prima vittima nella Bassa Bresciana. Si tratta di una delle due persone, un 74enne, che erano ricoverate in ospedale dopo aver contratto la malattia dalla puntura di zanzara. In totale sarebbero quattro i casi nella provincia tra gli undici confermati in Regione Lombardia.

Il decesso del 74enne è avvenuto il 4 agosto scorso all'ospedale di Manerbio. Già il giorno successivo il caso era stato confermato. "L'ho saputo solo oggi", spiega il sindaco di Cigole, il paese di residenza del 74enne. "Dopo due anni di Covid non vorrei che la gente adesso vivesse la paura della Febbre del Nilo. Il Ministero della Salute ha rassicurato che solo nell'1% dei malati si sviluppano sintomi gravi. Quindi la mia gente deve rimanere tranquilla" ha concluso il primo cittadino, Marco Scartapacchio.

E nel frattempo, dai dati della Sorveglianza su West Nile e Usutu virus realizzata dall'Istituto superiore di sanità, si apprende che non solo aumenta, in Italia, il numero di casi, ma anche quello dei decessi: dall'inizio di giugno fino allo scorso 9 agosto sono stati segnalati 144 contagi, 50 in più rispetto a 7 giorni fa con un aumento del 53%.

Febbre del Nilo: come si trasmette, sintomi e cure. Iss: "Casi in aumento in Italia"

Tre i morti nell’ultima settimana, che portano il bilancio dall’inizio della stagione a 10 decessi: 6 in Veneto, 2 in Piemonte, 1 in Lombardia e 1 in Emilia-Romagna. Tra i 144 casi di infezioni da West Nile virus nell’uomo, 87 hanno manifestato sintomi neuro-invasivi, 33 febbre, 23 casi sono stati identificati in donatori di sangue. La sorveglianza ha inoltre confermato la presenza del virus negli animali: sono risultati positivi al virus 121 pool di zanzare catturati in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte Emilia Romagna e Lombardia. Identificati anche 41 uccelli positivi e 6 focolai tra equidi. Non è stata invece rilevata nessuna positività per West Nile nelle aziende avicole.