
Il maestro Dante Vanelli durante una sua esibizione in concerto
Lodi - «Una gioia ricevere questo riconoscimento". Così Dante Vanelli, 77 anni, pianista di Lodi, commenta la decisione del Consiglio dei ministri che giovedì sera ha approvato a suo favore la concessione di un assegno straordinario, a norma della legge 8 agosto 1985, la legge Bacchelli, che prevede un sussidio in favore di cittadini di chiara fama che abbiano dato prestigio all’Italia e che versino in grave stato di necessità. Con Vanelli hanno ottenuto il vitalizio per meriti artistici Giovanni Mapelli, scultore del legno, e Walter Cerquetti, giornalista, sceneggiatore, regista, ideatore e conduttore.
Fratello dello scultore e pittore lodigiano Felice Vanelli (scomparso nel 2016), Dante oltre a essere musicista, è compositore. E già all’età di otto anni era considerato un prodigio. Ha studiato composizione al liceo musicale Nicolini di Piacenza con Marcello Abbado, e contemporaneamente pianoforte con Giuseppe Zanaboni. Ha frequentato inoltre per tre anni i corsi di alto perfezionamento di composizione tenuti da Franco Donatoni nell’Accademmia Chigiana di Siena. Ha al suo attivo, come solista, concerti in Lombardia, Trentino Alto Adige, ed in altre regioni d’Italia, come nella città di Busseto (Salone Barezzi e Teatro Giuseppe Verdi), un luogo dove Vanelli tornerà a fine luglio con un concerto. Nella sua lunga carriera ha ottenuto grande successo anche in Germania nella città di Costanza. La composizione La Pietà è stata eseguita anche nell’ex Unione sovietica. Ha ricevuto inoltre il prestigioso premio Giuseppina Strepponi istituito dall’associazione Amici della lirica di Lodi.
«Per me è un onore ricevere questo vitalizio che certifica il mio impegno a livello culturale - dice Vanelli, che vive da sempre a Lodi dove ha composto quasi tutte le sue opere -. La mia carriera è iniziata quasi 70 anni fa. Ho avuto maestri eccellenti, e per tutti questi anni ho continuato a comporre e a suonare in tanti eventi internazionali. In tutti i luoghi ho portato sempre con orgoglio il nome della mia città, Lodi". La “legge Bacchelli“ venne promulgata per aiutare lo scrittore, drammaturgo e critico Riccardo Bacchelli. "Ho cercato in tutti i modi di vivere solo di musica - aggiunge il pianista -. Non è stato semplice. Ho scelto, per amore di questa arte e per la composizione, di non concedermi troppo a lezioni private o ad attività extra. Non ho mai insegnato in una scuola per esempio, come fatto da tanti altri colleghi. E’ stata una scelta personale dettata dalla volontà di continuare a produrre la mia musica".