
Da sinistra, la presidente di Orsa Minore Paola Metalla e la psicologa Marta Ferrari
Lodi, 19 novembre 2020 - I diversi lockdown in Italia hanno rallentato i contagi, ridotto inquinamento e crimini ma non fermato i femminicidi (57) e, a causa della convivenza forzata, hanno visto il raddoppio della violenza sulle donne (+120%, da 7 mila a oltre 15 mila le chiamate al 1522 tra marzo e giugno). Anche nel Lodigiano, prima zona rossa che ha costretto anche il centro antiviolenza a lavorare in smartworking, le donne finite in Pronto soccorso per le gravi violenze subite sono state, tra gennaio ed ottobre, 49. Le donne che hanno dovuto lasciare in emergenza la propria casa per sfuggire ai partner aguzzini sono state 24, di cui 7 messe in protezione in casa rifugio, mentre altre 17 accolte da familiari o amici. Sono i dati forniti dal Centro antiviolenza, a pochi giorni dalla Giornata contro la violenza sulle donne del 25 novembre (il 24 alle 11.30 terrà una diretta Facebook con l’assessora comunale di Lodi Giuseppina Molinari) che, nei primi 10 mesi dell’anno, ha accolto 220 donne e ne ha prese in carico 115 (ben 1100 dall’apertura nel 2011).
«Anche Onu e Istat hanno evidenziato come lo stress sociale ed economico dovuto alla pandemia ha portato ovunque ad un incremento della violenza sulle donne - sottolinea Marta Ferrari, psicologa responsabile del centro –. Le 7 donne portate in case rifugio, 6 delle quali con figli, ci sono state tutte segnalate dal Pronto soccorso. Sono le situazioni più pesanti, rispetto a chi ha una rete di aiuti, perché vengono allontanate da tutto; con loro bisogna ripartire da zero, dalla ricostruzione della sicurezza di sé a frequentre corsi, trovare un lavoro; non possono rientrare a casa perché spesso ancora occupata dal maltrattante, considerando che i tempi della giustizia sono un po’ lunghi". "Noi lavoriamo su bandi ma in questo periodo ci ha aiutate tanto la Fondazione Comunitaria che ci ha dato fondi per l’acquisto dei presidi anti Covid, l’acquisto di pc e telefoni per garantire di essere sempre in contatto h24, la sanificazione della nuova sede dove stiamo per trasferirci" ha concluso Paola Metalla, presidente di Orsa Minore, l’associazione che gestisce il centro.