Udienza in Sala Nervi In duemila dal Papa

Bergoglio si è presentato con un’ora di anticipo, spiazzando gli invitati. La testimonianza di don Lorenzo Roncali: "L’ho visto stanco e affaticato".

Udienza in Sala Nervi  In duemila dal Papa

Udienza in Sala Nervi In duemila dal Papa

Improvvisamente, il Papa. Papa Francesco, ieri mattina, è arrivato con oltre un’ora d’anticipo in una sala Nervi, già gremita dai cremaschi in trepida attesa. Una sorpresa che ha mandato fuori tempo massimo non pochi pellegrini, che sapevano di doversi presentare entro mezzogiorno. E tra loro è rimasto fuori anche il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, giunto di corsa ma troppo tardi per poter stringere la mano al Santo Padre. "È un dono avervi qui", ha esordito papa Francesco, sommerso dal fragore degli applausi dei duemila cremaschi presenti, dopo che la comunità gli era stata presentata dl vescovo di Crema monsignor Daniele Gianotti. "Cari fratelli e sorelle è davvero un dono avervi qui, una comunità ricca di colori, di ogni età e condizione. Parafrasando San Lorenzo, diacono e martire della Chiesa di Roma, possiamo dire che questo è il tesoro della Chiesa, siete voi, siamo noi. Tutti poveri davanti a Dio e ricchi del suo amore infinito che si riflette negli occhi di ciascuno e di cui siamo testimoni e missionari. Cari fratelli e sorelle è davvero un dono avervi qui, una comunità ricca di colori, di ogni età e condizione".

Il Papa ha salutato i seminaristi venuti dal Myanmar, ha ricordato il beato Alfredo Cremonesi, il missionario originario di Ripalta Guerina ucciso dalla truppe governative mentre difendeva la popolazione del villaggio, il 7 febbraio 1953 e fatto beato, commemorato nel 70° anniversario della morte. Poi il pontefice, che era entrato camminando sulle sue gambe, si è seduto sulla sedia a rotelle ed è andato nell’aula Paolo VI, dove sono confluiti i cinquanta cremaschi, con in testa il vescovo di Crema e con la rappresentanza dei sindaci cremaschi accomunati dallo striscione dell’area omogenea. Il Papa è passato vicino a ciascuno di loro e ha stretto la mano a tutti. "L’ho visto dimagrito e affaticato - ha detto don Lorenzo Roncali, parroco dell’unità pastorale di San Bernardino, Castelnuovo e Vergonzana. - Mi è sembrato davvero stanco. Penso che l’anticipo dell’udienza sia dovuto proprio al fatto che il Papa è stanco e ha bisogno di fermarsi spesso".