Trenta milioni dalla Bei per acquedotti e depuratori

Il volume del finanziamento è solo leggermente inferiore rispetto al fatturato totale della Società Acqua

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Dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei) arrivano 30 milioni per gli acquedotti e i depuratori lodigiani, pari alla metà degli investimenti previsti nel quadriennio 2022-25. Come sottolineano i vertici di Sal, Società Acqua Lodigiana, "è la prima volta" che l’istituto bancario europeo garantisce risorse a una società per un valore non di molto inferiore al suo fatturato totale, 39 milioni.

E lo ha fatto, dopo aver "analizzato piani economici, investimenti, miglioramenti ambientali dovuti alla riqualificazione della rete idrica (ottenuto lo standard Certiquality, ndr)", riconoscendo a Sal un "rating elevato. I primi 8 milioni, da restituire in 15 anni con tasso variabile inferiore al mercato, arriveranno a giugno. A questi si aggiungono 10 milioni dalla Regione e 20 di autofinanziamento tramite la tariffa dell’acqua, tra le più basse in Lombardia, Milano esclusa", hanno spiegato il presidente Giuseppe Negri, il direttore Carlo Locatelli e i dirigenti tecnici.

L’azienda, che oggi ha circa 170 dipendenti (un centinaio le assunzioni in 10 anni), investirà innanzitutto negli acquedotti con il potenziamento di Borghetto, Castiraga, San Martino e con un nuovo impianto di potabilizzazione a Crespiatica e alla Faustina di Lodi. "L’ottica è partire sempre dagli acquedotti ricevuti da precedenti gestori, come Codogno e Casale, già di Asm, che sono reti isolate, valutarne l’efficienza e creare nuove dorsali di collegamento coi Comuni limitrofi, evitando così crisi idriche".

Collegamenti fognari anche tra Bertonico e il depuratore di Castiglione, tra Massalengo e l’impianto di Pieve e così via, in una logica di "mutuo soccorso". Per ora Sal non intende alzare le bollette: "Ma abbiamo impianti accesi h24, con una spesa di 4 milioni l’anno che potrebbe raddoppiare".

L.D.B.