Treccia d’oro, chiusa la bottega del dolce tipico

La storica pasticceria Treccia d'oro di Crema ha chiuso improvvisamente, lasciando un vuoto nel cuore della città. Il figlio del fondatore ha preso la difficile decisione a causa della mancanza di personale qualificato. La Treccia d'oro, celebre per il suo dolce, è diventata un simbolo di Crema e del Cremasco.

Serranda chiusa per la Treccia d’oro, la storica pasticceria di piazza Garibaldi, che da oggi ha chiuso bottega. Un fulmine a ciel sereno per Crema e per tutto il Cremasco, che perde la storica pasticceria e uno dei negozi più antichi della città. La pasticceria, nota proprio per il dolce la Treccia d’oro, portato a Crema dal suo fondatore, Vittorio Maccalli, nel 1954, dopo la morte del suo ideatore, ha visto la continuità con il figlio Giampietro, che però negli ultimi mesi ha preso la decisione di chiudere la bottega, sembra per la mancanza di personale adeguato a rispondere alle esigenze della sua altissima qualità. L’origine della Treccia d’oro risale alla fine degli anni Trenta. Durante la fiera di Padova questa deliziosa ricetta fu presentata e brevettata dal pasticcere Zironda. Il successo ottenuto gli permise di aprire, in proprio, la Pasticceria Zironda, dove Vittorio Maccalli cominciò a lavorare come apprendista.

Quando il proprietario decise di ritirarsi dall’attività, Maccalli gli subentrò, contribuendo alla fama di questo dolce. Tanto da chiamare Treccia d’oro il suo negozio in piazza Garibaldi. La regione Lombardia ha riconosciuto alla Treccia d’oro il titolo di prodotto artigianale di Crema e del Cremasco, diventando indiscutibilmente patrimonio tradizionale e guadagnando consensi anche lontano dalla zona di produzione.

"È stata una decisione molto sofferta – ha detto Gianpietro Maccalli – ma ho capito che non si poteva proseguire. Non vendo né il marchio Treccia d’oro né il negozio. Posso pensare di affittarlo, ma al momento non ho ancora valutato alcuna offerta. E un domani, se mio figlio vorrà riaprire e seguire le orme del nonno e del papà, potrà farlo, trovando a sua disposizione sia un negozio, sia un dolce originale e che è anche un po’ il marchio della città".

Pier Giorgio Ruggeri