San Colombano, al Fatebenefratelli la terapia per i pazienti disabili è a bordo di una jeep: “Emozione e felicità”

All’istituto di riabilitazione psichiatrica torna la ‘4x4 therapy’ con l’associazione nazionale ‘Strop & go’

Al Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro terapia in jeep

Al Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro terapia in jeep

San Colombano al Lambro (Milano), 22 aprile 2024 - Sempre più automezzi, al Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro, per la «4x4 therapy». Quest’anno, la giornata dedicata alla speciale terapia con jeep, che faranno fare percorsi avventurosi ai degenti, passa dalle 30 alle 50 auto di volontari. Sono appassionati che si metteranno in gioco per la riuscita della seconda edizione dell’evento.

Un appuntamento proposto dall’associazione nazionale «Strop & go» di San Colombano al Lambro (Club associazione sportiva italiana settore fuori strada). Il membro del consiglio direttivo Maurizio Livraghi spiega: “Il ritrovo è per domenica 12 maggio 2024, di mattina, quando, condividendo la passione per i fuoristrada e la trasformeremo in terapia per gli ospiti dell’istituto di riabilitazione psichiatrica Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro”.   La locandina mostra il logo di Asi Settore Fuoristrada e segnala anche la presenza di un’area ristoro. “Andando sulla nostra pagina Facebook, ci si potrà fare avanti per partecipare” precisa Livraghi.

Nel 2023, alla prima edizione, l’emozione provata da tanti ragazzi disabili che hanno aderito è stata grande. I loro occhi, mentre i volontari al volante li facevano svagare e divertire, erano accesi di felicità. La giornata ha visto in azione una trentina di fuoristradisti arrivati da Reggio Emilia, Piemonte, dintorni, Italia in genere e persino dalla Svizzera.

I promotori di queste giornate sono hobbisti con 4 per quattro di tutte le marche, come Land Lover, Jeep, Suzuki, o macchine modificate. Vetture che possono girare solo su terreni privati, dove arrivano trasportate con il carrello. C’erano l’educatrice Emanuela Scandelli e tutto lo staff, che ha curato nei dettagli l’assistenza ai partecipanti e l’organizzazione.

“Noi normalmente organizziamo raduni e tolte le spese, il 70% del ricavato lo devolviamo” spiega Livraghi. L’idea di proporsi al Fatebenefratelli nasce anche da un’esigenza del club:”Noi stavamo cercando un terreno per fare una pista. Abbiamo quindi proposto l’idea di far girare i ragazzi disabili. Così abbiamo realizzato una pista soft, con qualche buca, per farli girare guidando noi, portando un paziente a giro e scattando foto da esporre nella struttura. Senza pericolo. Poi c’è una seconda pista dove vanno solo i nostri soci, perché più tosta e c’è possibilità che l’auto si ribalti, dato che, in due punti, vai a una altezza di 7-8 metri e dall’altra parte c’è una riva ripida- dettaglia l’esperto- Ma guida gente esperta, quindi non si è mai ribaltato nessuno. Su quasi tutte le vetture è montato anche il verricello, per raddrizzare chi ha problemi” conclude.