
I residenti del palazzo Aler di via Guido Rossa. A pochi metri la vicinissima tangenziale
Lodi, 23 giugno 2019 - «Quando siamo venuti ad abitare qui, 30 anni fa, sentivamo le rane gracidare. Ora dalle 5 del mattino a mezzanotte il traffico della tangenziale è assordante: facciamo appello al Comune perché intervenga e richieda ad Arpa delle rilevazioni ufficiali». A parlare sono i residenti del palazzo Aler di via Guido Rossa: 36 famiglie, distribuite su 10 piani, tra la caserma dei carabinieri e alcuni negozi che si affacciano sulla circonvallazione: «Anche ai piani alti, specie d’estate quando ci sono le finestre aperte, dobbiamo tenere la tv al volume massimo e, comunque, quando passano un tir, una moto che approfitta del rettilineo per sfrecciare a tutto gas, o qualche mezzo di soccorso a sirene spiegate, che sempre più spesso transita qui davanti per evitare il centro città, non riusciamo a sentire niente - spiegano Regina Wraga, Silvana Fontana, Eugenio Cambiè, Renato Strepponi, Erica Stroppa, Maria Rosa Migliorini, Serafina Seminara -. La notte non si riesce più a dormire. Siamo l’unico palazzo così vicino alla tangenziale: per quelli, più recenti, costruiti a San Bernardo, che comunque sono molto più distanti di noi, sono subito state posate delle barriere antirumore». Il traffico, specie col passaggio costante dei tir, si fa sentire soprattutto dal lunedì al venerdì.
«Il palazzo esiste da 32 anni, ma il volume di mezzi in transito è notevolmente aumentato. Inoltre qui in via Rossa hanno aperto uno svincolo che peggiora la situazione. Ci avevano detto che le cose sarebbero migliorate, non si sa bene come, col nuovo sovrappasso della Faustina, che comunque ancora non è stato neppure progettato». I condomini, esasperati, si erano già rivolti da tempo alle autorità, denunciando la situazione in alcune lettere, sin dal 2013: «Il Comune ci aveva indirizzato alla Provincia che però ha negato di avere competenze. Comunque una soluzione ci sarebbe: Arpa infatti può posizionare qui davanti un mezzo che rileva il rumore e anche l’inquinamento, cosa tutt’altro che secondaria. Ma la richiesta, ci è stato detto, deve essere formalizzata dal Comune, non può arrivare da privati. Chiediamo dunque all’amministrazione, cui spetta la tutela della salute dei cittadini, che porti avanti questa istanza. Se il rumore verrà poi certificato, spetterà ad Anas, in caso, porre delle barriere».