Lodi, un anno fa il "6" dei record al Superenalotto

Il 13 agosto 2019 al bar Marino la vincita al SuperEnalotto con una giocata da 2 euro. Resta un mistero l’identikit del fortunato

Il bar Marino gestito da Guglielmo Poggi con la moglie Marisa e la figlia Sara

Il bar Marino gestito da Guglielmo Poggi con la moglie Marisa e la figlia Sara

Lodi, 13 agosto 2020 - Un vincitore senza volto, né nome ma con una fortuna incredibile in tasca. Sono passati esattamente 12 mesi da quella clamorosa vincita al SuperEnalotto che proiettò la città al primo posto in Italia tra quelle che hanno visto centrare il montepremi più alto. Quella sera del 13 agosto scorso di milioni ne piovvero ben 209 frutto della sestina centrata al bar Marino di Lodi da una singola persona con una schedina casuale di soli due euro. Ecco la magica sequenza del 6 dei record - 7, 32, 41, 59, 75, 76 - generata tramite Quick Pick, un sistema Sisal che crea casualmente la giocata.

Ancora oggi nel locale all’angolo fra via Cavour e via Volturno ci si va per farsi vedere e un pò per vedere gli altri. Tutti con il volto nascosto da una mascherina, segno di quanto tutto sia cambiato nel giro di un anno. Qualcuno nel locale ieri mattina recita un detto lombardo: "Ludesàn, làrghi de bùca e stréti de màn" (lodigiani, prodighi a parole e avari). Come a dire che più difficile ancora di trovare il vincitore è fargli scucire anche un quattrino. «A distanza di un anno da quella bellissima serata non abbiamo ricevuto nessun messaggio di ringraziamento da parte del vincitore – dice Guglielmo Poggi, titolare del bar insieme alla figlia Sara e alla moglie Marisa Caserini –. Non nascondo che c’è un pò d’amarezza, perché ci saremmo aspettati almeno un “grazie” dopo quell’incredibile vincita. A questo punto quello che ci auguriamo è che abbiamo fatto beneficenza donando parte della vincita a chi ha bisogno, soprattutto dopo questi mesi d’emergenza".

Il bar Marino è ormai diventato sinonimo di fortuna. E le giocate, dal giorno della vittoria, sono lievitate. "La vittoria del “6“ da 209 milioni ci ha portato tanta pubblicità e sono sempre di più le persone che vengono da noi a giocare i propri numeri fortunati", sottolinea la titolare Sara Poggi. Il SuperEnalotto dei record ad agosto è stata l’ultima bella notizia, di rilievo nazionale, che ha visto protagonista la provincia di Lodi. Poi solo sciagure: dal Frecciarossa deragliato a Livraga il 6 febbraio all’incubo del primo caso di coronavirus in Italia con la scoperta del paziente 1 di Codogno del 21 febbraio.

Solo da qualche settimana, con il ritorno alla quasi normalità dopo i giorni duri dell’emergenza sanitaria, la “caccia” al vincitore è ripresa. Telefonate anonime, visite e battute dei tanti clienti che ogni giorno passano dal bar Marino. L’impegno a cercare il fortunato, a tracciarne l’identikit fra i potenziali avventori del bar, dura il tempo di un caffè, di un bianchino ben freddo, magari di una nuova puntata al SuperEnalotto, "perché non si sa mai". E le ipotesi, naturalmente, si sprecano, sull’onda di una deduzione spinta dalla fantasia. Ancora oggi si prensa che potrebbe essere un prete uscito dai corridoi della curia, che sta a cento metri dal bar Marino. O un bancario dell’ex sede centrale della Banca Popolare di Lodi, a una decina di metri. Fatto è che alle 20.30 di quel martedì 13 agosto 2019, pochi minuti dopo l’estrazione, la notizia aveva già fatto il giro di tutte le case. Fra le tante voci che continuano a rincorrersi in città e negli altri locali c’è quella che danno come possibile vincitore un lodigiano doc, quasi sicuramente già facoltoso, e che da tempo non si vedrebbe più nel locale gestito dalla famiglia Poggi. "La gente continua a parlarne e tanti provano a tracciare un identikit del fortunato giocatore – assicurano i titolari del bar –. Noi intanto un’idea precisa non siamo ancora riusciti a farcela su chi potrebbe essere. Di sicuro non è un nostro cliente abituale, altrimenti l’avremmo saputo"