MARIO BORRA
Cronaca

Stop alla baraccopoli. Via Mochi, accessi chiusi

Ripuliti dalla proprietà i capannoni dell’ex ditta diventata rifugio per i senzatetto. Ripristinata anche la rete di recinzione. Si spera che l’intervento sia definitivo.

Stop alla baraccopoli. Via Mochi, accessi chiusi

Stop alla baraccopoli. Via Mochi, accessi chiusi

Area ripulita e varchi di accesso chiusi. La proprietà dei capannoni di una vecchia ditta dismessa ormai da anni (prima Sir e poi Gallay Mauser che produceva bidoni) che si affaccia su via Mochi, la GM Immobiliare, società “in bonis” (ossia solvibile, in grado di restituire un prestito secondo le modalità prestabilite e concordate con l’istituto di credito) controllata al 100% dal fallimento Contardi, ha confermato nei fatti la promessa che aveva fatto al Comune alcune settimane fa quando, durante un incontro con gli amministratori, si era detta pronta ad intervenire per evitare che il sito potesse continuare ad essere un punto di riferimento per numerosi senzatetto. Nei giorni scorsi sono stati effettuati i lavori per ripristinare la rete di recinzione, dalla parte di via Mochi, nei punti dove era collassata e chiudere le porte d’accesso dei fabbricati interni. Sono inoltre stati rimossi i materiali con i quali i clochard avevano allestito gli spazi interni dell’ex fabbrica (si notavano dall’esterno materassi ed un gazebo con effetti personali vicino).

Al momento, quindi, la vecchia ditta sembra essere vuota così come, invece, era stato verificato, al contrario, più volte anche da sopralluoghi effettuati nei mesi scorsi da carabinieri e Polizia Locale. Resta però la domanda se l’area resterà in questo stato per molto tempo o se, pian piano, diventerà di nuovo punto di riferimento per altre persone, magari approfittando di qualche altro pertugio. Intanto, ormai da tempo, il sito è in vendita: l’area, che si estende su 20mila metri quadrati con circa 10mila metri quadrati di capannoni in parte da demolire, era già stata bonificata dal 2009 con l’intervento autorizzato da Arpa e potrebbe fare gola anche per una destinazione finale legata alla grande distribuzione. Le aree dismesse in città rimangono, almeno in parte, una questione irrisolta: su tutte, l’ex Fardeco di via Borsa, passata di mano nei mesi scorsi ed oggi ancora in vendita, e l’ex Hexion, vicino alla passerella ferroviaria, il cui fabbricato è stato completamente raso al suolo e che attende il rilancio. Per l’ex dancing Majorca, invece, c’è un piano di recupero per trasformare il sito in punto vendita commerciale e, dopo l’adozione già avvenuta, ora si attende il periodo per presentare osservazioni che terminerà il prossimo 18 gennaio.