
"Andare a Lodi? Non ci penso affatto, anche se mi dovessero invitare in autunno". Un “no” secco, quello del...
"Andare a Lodi? Non ci penso affatto, anche se mi dovessero invitare in autunno". Un “no” secco, quello del direttore editoriale e consigliere regionale di Fratelli d’Italia Vittorio Feltri che negli ultimi giorni si è trovato al centro del dibattito cittadino per una sua estromissione dal Festival il Fiume dei Libri. Il direttore artistico della rassegna Riccardo Cavallero (nella foto con il sindaco Furegato alla presentazione dell’iniziativa), già direttore generale di Mondadori, aveva negli scorsi giorni annunciato di voler invitare Feltri ad un incontro pubblico dopo l’estate. "Cavallero – si domanda il direttore editoriale –? Non so chi sia, non l’ho mai conosciuto".
Feltri era uno dei nomi più attesi per la seconda edizione della rassegna culturale lodigiana. "Non me ne frega niente di andare a Lodi – spiega Feltri –. È una cittadina carina, però vivo a Milano e ho una casa a Bergamo, al massimo vado lì". Tuttavia, dopo poche settimane dalla presentazione della lineup di scrittori – tra i quali Aldo Cazzullo, Beppe Severgnini, Daria Bignardi e tanti altri – era arrivata la conferma della sua assenza, dovuta a delle presunte pressioni politiche da parte di uno spicchio interno alla maggioranza dell’attuale amministrazione comunale che ne avrebbero preteso l’esclusione dal palinsesto del Festival. Parla di "vergognosa censura" il segretario cittadino di FdI Elisa Gualteri che si dice "dispiaciuta perché è stato dato uno schiaffo alla democrazia e alla libertà di espressione". Confermata anche l’assenza di un altro big per la rassegna. Mancherà infatti tra gli ospiti che dall’11 al 15 di giugno intratterranno il pubblico lodigiano tra Piazza della Vittoria e la Piarda Ferrari, anche il conduttore televisivo Alessandro Cattelan, che avrebbe scelto di partecipare ad un altro evento.
L.R.C.