Dramma sfiorato ieri pomeriggio davanti alla Lidl di Somaglia dove il Sì Cobas stava protestando. Un bilico ha cercato di forzare il picchetto composto da cinque persone e si è rischiata una nuova tragedia come quella accaduta poco più di un anno fa a Biandrate, nel Novarese dove Adil Belakhdim, 37enne marocchino con cittadinanza italiana che è stato investito e ucciso da un camion entrato in azienda mentre era in corso una protesta.
E proprio con un pensiero al collega scomparso nel giugno 2021 alle 5 del mattino di ieri è scattato lo sciopero alla Lidl di Somaglia col blocco del magazzino. Un pensiero, ma nessuno aveva intenzione di ritrovarsi di nuovo di fronte a un picchetto forzato, mentre era in corso lo sciopero per tentare di risolvere i diversi problemi riscontrati nella logistica. "Chiediamo l’applicazione del contratto trasporti e logistica – hanno detto i sindacati del Sì Cobas Pavia – e non quello del commercio. Inoltre vorremmo che dipendenti avessero una pausa retribuita magari con un buono pasto, che la malattia venga pagata al 100%, che i dipendenti abbiano diritto alle ferie e che smettano di esserci discriminazioni e repressioni nel magazzino". Secondo i rappresentanti sindacali, alcuni lavoratori che si erano iscritti al Sì Cobas hanno dovuto abbandonare la tessera altrimenti sarebbero stati trasferiti.
«Vengono riconosciuti soltanto i sindacati confederali – hanno aggiunto gli esponenti del Sì Cobas – perché sono firmatari del contratto nazionale, ma questa è discriminazione". Tra le rivendicazioni l’orario di lavoro che i sindacati vorrebbero fosse di otto ore per cinque giorni settimanali. "Tutti i lavoratori assunti dalla Lidl hanno un contratto part-time – hanno proseguito i sindacalisti – però effettuano sempre più di otto ore e sono obbligati a fare straordinari. Se si rifiutano di farli, vengono sanzionati. Chiediamo che abbiano tutti un contratto da 8 ore anche perché sono impegnate pure un’agenzia interinale e una cooperativa, non capiamo per quale ragione chi è assunto direttamente dalla Lidl debba avere un contratto part-time". "Sciopero oggi e sciopero anche domani – hanno gridato i lavoratori –. Il posto di lavoro non si tocca, noi combatteremo con la lotta". Tra striscioni, bandiere e musica, i dipendenti a più riprese hanno chiesto un confronto con i vertici aziendali. "Vorremmo risolvere i problemi e nessuno ci considera" ha commentato amaramente uno dei delegati sindacali. "Il modo in cui veniamo trattati all’interno del magazzino è terribile – ha sottolineato un altro delegato –. Siamo costretti a fare nove o dieci ore di straordinario e, se ci rifIutiamo ci spostano, ci trattano male o ci mettono in ferie forzate. Inoltre vige il caporalato. Non siamo animali".