
Sindacati compatti I bancari lombardi: "Non si abbandonino i servizi sul territorio"
di Paola Arensi
Il 99 per cento dei bancari lombardi iscritti a Fabi, First Cisl, Cgil Fisac, Uilca Uil e Unisin dice sì alla trattativa comune per far valere i propri diritti. Le sigle sindacali in assemblea hanno proposto le priorità da far valere nell’imminente trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro. I dipendenti dei vari istituti di credito si sono espressi pressoché all’unanimità sull’ipotesi di piattaforma per il rinnovo.
"Il forte sostegno alla prossima negoziazione arriva direttamente dalle persone che, ogni giorno, lavorano nelle agenzie, negli uffici di direzione, nelle strutture centrali: una sola voce per un unico contratto – hanno sottolineato le sigle sindacali – I punti che rivendichiamo sono strettamente collegati e tra loro complementari. Si inizia con una rivendicazione salariale, che deve non solo far fronte all’inflazione ma redistribuire la produttività delle banche: non è più accettabile che si allarghi sempre più il divario tra la retribuzione di chi produce il valore, cioè i lavoratori, e la rendita di chi di tale valore si appropria, come top manager e azionisti". Al centro dell’attenzione anche la gestione del cambiamento: "Perché il lavoro dev’essere protagonista, non antagonista dei cambiamenti e della riorganizzazione tecnologica. Ciò significa partecipazione e contrattazione continua su ogni processo: sulle riorganizzazioni, sui contenuti degli algoritmi che sottendono a qualsiasi politica commerciale, alla scelta dei prodotti, alla gestione del personale sino alle scelte di copertura o abbandono di un territorio", hanno sottolineato.
Gli altri focus: rafforzamento dell’occupazione e contrasto alla desertificazione bancaria, restaurando il ruolo sociale che alle banche appartiene; lavoro stabile ed equamente retribuito, che torni a essere strumento di inclusione sociale e benessere; attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; valorizzazione delle diversità.