I legali di Uggetti insistono: "Rimettetelo in libertà"

Lodi, anche i difensori di Cristiano Marini chiedono la fine dei domiciliari di CARLO D'ELIA

Simone Uggetti

Simone Uggetti

Lodi, 8 giugno 2016 - Nuova istanza di revoca della misura cautelare per il sindaco Simone Uggetti e l’ex consigliere della Sporting Lodi Cristiano Marini presentata dai legali al gip di Lodi Isabella Ciriaco. Dal 3 maggio, quando sono scattate la manette nei confronti del primo cittadino e dell’altro indagato per turbativa d’asta del bando per la gestione delle piscine estive di via Ferrabini e del Belgiardino, i difensori hanno formulato ben quattro richieste al giudice per cercare di attenuare o revocare la misura detentiva nei confronti dei loro assistiti, ai domiciliari dal 13 maggio dopo aver trascorso dieci giorni in carcere. L’ultima, poi respinta, nonostante il parere favorevole della Procura, che ritiene essere venuto meno il rischio di inquinamento delle prove, risale ad una settimana fa.

Adesso però con la chiusura delle indagini preliminari e quindi la possibilità del gip di leggere tutti gli atti finora a disposizione solo del pm Laura Siani, titolare dell’indagine, il giudice Ciriaco potrà prendere una decisione entro sabato mattina. Per il sindaco, sospeso dalla carica, la revoca della misura cautelare significherebbe anche fine della sospensione d’ufficio dalla carica amministrativa: di conseguenza Uggetti tornerebbe primo cittadino di Lodi a tutti gli effetti. A meno che non si dimetta, come continuano a ribadire i consiglieri d’opposizione. Con la chiusura delle indagini, il pm Laura Siani, ha depositato anche i verbali di interrogatorio dei due indagati a piede libero, l’imprenditore Luigi Pasquini e il dirigente d’area del Comune Giuseppe Demuro, dei testimoni sentiti nelle ultime tre settimane e una breve memoria in cui si ricostruisce il caso che ha scatenato un terremoto politico a Palazzo Broletto.

Agli atti del gip Isabella Ciriaco anche la perizia richiesta dal pm sugli hard disk formattati che sono stati sequestrati negli uffici comunali che hanno permesso di recuperare le numerose mail scambiate tra Uggetti e Marini con le modifiche da apportare alla bozza del bando incriminato in modo da favorire la società privata Sporting Lodi nell’aggiudicazione della gara per la gestione per sei anni delle piscine estive comunali.

Sembra ormai cosa fatta invece il via libera del giudice per le indagini preliminari al giudizio immediato per i quattro indagati, così come richiesto lunedì dalla Procura di Lodi. Troppo evidenti le prove di turbativa d’asta secondo l’accusa. Senza attendere oltre, il pm Laura Siani, ha deciso di accelerare i tempi e saltare l’udienza preliminare chiedendo al giudice di emettere un decreto di giudizio immediato. Una scelta precisa, possibile quando l’accusa ritiene lampante la prova del reato. Una volta accolta la richiesta della Procura e notificata ai legali degli indagati, viene subito fissata l’udienza davanti al primo collegio del Tribunale. Gli avvocati Pietro Gabriele Roveda e Francesco Mucciarelli che assistono Uggetti e i difensori di Marini, gli avvocati Cristiano Schiavi e Angela Maria Odescalchi, sembrano intenzionati però ad avanzare la richiesta di procedere con un rito alternativo: patteggiamento o rito abbreviato, con possibilità di una riduzione di un terzo dell’eventuale pena. In quel caso toccherà al giudice di Lodi Alessandra Del Corvo valutare entro dieci giorni se accogliere la richiesta degli avvocati.