GIANLUCA BOSIA
Editoriale e Commento

La saggezza (delusa) del gufetto

La burocrazia e un piccolo da salvare dopo la caduta dal suo nido

Vuole la leggenda che Dio dopo aver creato tutti gli animali guardò il gufo e un po’ si pentì per averlo fatto “strano” con occhi grandi e una vita da passare nelle tenebre della notte. Ma oramai il pasticcio era fatto e per mettere una pezza gli fece un dono unico: essere l'animale che simboleggia la buona sorte a chi se lo fosse tenuto vicino, senza averne paura.

Per i nativi americani invece è simbolo di saggezza capace anche di vedere la verità dietro le apparenze.

Di contro per qualcuno porta sfortuna e gufare è sport ben praticato nel calcio che non incontra proprio i favori dei tifosi avversari.

Ma tutto questo lo sapeva il gufetto di Opera caduto dal nido e rimasto ferito. Magari, mentre aspettava un soccorso, non si aspettava la polemica burocratica tra Comune di Opera e una nota associazione animalista su chi potesse salvarlo e dove metterlo al sicuro. Tranquilli, ora sta bene ed e è curato. Prima, però, bastava un poco di saggezza ma questa è virtù dei gufi.