Lodi, caso piscine: "Uggetti deve tornare a processo"

La Cassazione annulla l’assoluzione in Appello dell’ex sindaco che va nuovamente giudicato

Simone Uggetti

Simone Uggetti

Lodi -  Cancellata l’assoluzione dell’ex sindaco Simone Uggetti, il cui processo ora dovrà ripartire. Era attesa per questa mattina la decisione della Corte di Cassazione sulla conferma dell’assoluzione o su un eventuale rinvio a un nuovo giudizio dopo il ricorso della Procura generale di Milano contro l’assoluzione in Appello per il “Caso piscine“. Ma la sentenza è arrivata nella serata di ieri.

Una decisione clamorosa visto che il processo per Uggetti dovrà dunque ricominciare davanti alla Corte d’Appello di Milano, con giudici diversi rispetto a quelli che ne avevano decretato l’innocenza, sulla base delle motivazioni dell’annullamento che saranno rese note a breve. Ieri la vicenda è stata discussa in un’udienza cartolare, senza la presenza di parti e avvocati, sulla base di memorie scritte.

Il prologo clamoroso, quando l’allora sindaco, il 3 maggio 2016, fu prelevato e condotto in carcere dalla Gdf con l’accusa di aver cercato di “turbare“ il bando di gara per la gestione delle piscine del Belgiardino e Ferrabini, mettendo in una condizione di favore la società Sporting Lodi. Uggetti, in primo grado, fu condannato a dieci mesi di reclusione, pena sospesa. Nel maggio dello scorso anno la condanna fu ribaltata in Appello. "Il fatto non sussiste", fu la motivazione che assolse con formula piena il sindaco al quale non fu riconosciuto alcun addebito circa la collusione per indirizzare il bando in un certo modo ("Ci si deve confrontare con la necessità di non punire indiscriminatamente le mere irregolarità formali attinenti all’iter procedimentale", si leggeva nella sentenza).

Ma da quella vicenda si scatenò anche un terremoto politico, visto che Uggetti si dimise dalla carica di primo cittadino e Lodi dovette andare di nuovo alle urne. L’addio di Uggetti fu preceduto da una campagna politica molto virulenta, soprattutto da parte del M5s che promosse pure un sit in in piazza. Al momento dell’assoluzione invece, per bocca di Di Maio, il Movimento si scusò con Uggetti. Mesi fa però la Procura di Milano ha rimesso in discussione tutto, presentando ricorso. Ieri il verdetto: tutto da rifare.