Si rade al suolo per poi ricostruire Case degradate, demolizione al via

In via Vanoni, nella frazione Zorlesco, avviate le operazioni. A seguire toccherà ad altri due palazzi . Quando il cantiere sarà ultimato sorgeranno appartamenti popolari ad alta efficienza energetica.

di Mario Borra

Saranno case popolari, ma di lusso. A cantiere ultimato saranno ad altissima efficienza energetica, ad impatto zero e in completo autoconsumo con pannelli fotovoltaici sulla copertura e i muri coibentati. Ci vorrà un anno però prima di vederle costruite ex novo o comunque dovranno essere ultimate entro e non oltre il mese di novembre del 2024. Ieri sono iniziate le prime operazioni di demolizione di uno dei tre stabili, in via Vanoni a Zorlesco, per i quali il Comune ha ottenuto un maxi fondo dal Pnrr, due milioni e 890 mila euro a cui l’amministrazione municipale ha poi aggiunto risorse proprie per circa 125 mila euro. Gli altri due condomini interessati all’operazione si trovano in via Damiano Chiesa, sempre a Zorlesco, e in via Cadorna a Casalpusterlengo. "Non si poteva proprio pensare di ristrutturarli: solo per rifare il tetto di uno dei tre immobili ci sarebbero voluti 200 mila euro" ha spiegato l’assessore comunale Alfredo Ferrari che ha effettuato il sopralluogo, insieme all’assessore Lina Resegotti e al sindaco Elia Delmiglio. Radere al suolo gli immobili e ricostruirli è stata la scelta migliore, secondo l’amministrazione, che ha sfruttato i fondi europei, unico comune della zona insieme a Maleo a decidere di investirli per le case popolari.

Ora ci vorranno un paio di settimane per abbattere la palazzina di via Vanoni: il cantiere è già stato allestito e gli operai sono già all’opera. Poi toccherà agli altri due stabili il cui intervento è già stato appaltato. "È un’operazione molto importante sia di natura sociale che economica: garantiremo abitazioni efficienti e con le barriere architettoniche abbattute e che agli utenti costeranno veramente poco in termini di utenze" ha spiegato Delmiglio. In totale sono diciannove le famiglie coinvolte: nove in via Vanoni, quattro in via Cadorna e sei in via Chiesa. Sono state tutte trasferite in altri appartamenti in via temporanea anche se alcuni hanno già fatto intendere che non si muoveranno più quando i cantieri delle nuove case saranno finiti.