San Fiorano, strage di agnelli nel recinto: "È stato un branco di lupi"

I predatori sono entrati in azione nelle vicinanze dell’ex base Nato. Sarebbero venti gli esemplari presenti nella Bassa: Sos del sindaco al Governo

Massimiliano Castellone, comandante della Polizia provinciale lodigiana

Massimiliano Castellone, comandante della Polizia provinciale lodigiana

San Fiorano (Lodi) – È stato un branco di lupi, circostanza confermata ieri dalla Polizia Provinciale, che presumibilmente nella notte tra mercoledì e giovedì ha fatto strage di agnelli, in territorio di San Fiorano, nella zona dell’ex base Nato.

Nel mirino dei predatori (si pensa possano essere stati tre esemplari avvistati alcuni giorni prima) il gregge di un paio di pastori della provincia di Bergamo che stavano muovendo circa mille capi da un punto all’altro della campagna in zona: proprio in questa fase delicata di spostamento, i lupi hanno agito. Secondo le risultanze del sopralluogo delle forze dell’ordine, è stato verificato che diversi agnellini, che erano rimasti in un recinto con alcune pecore, sono stati divorati mentre altri uccisi a morsi: in totale ne sono stati conteggiati venticinque. Più altri quattro trovati poco più distante. Ma il conto potrebbe essere anche più alto. Alcuni ovini, spaventati, sono arrivati nel centro abitato.

“Che si tratti dell’azione del lupo, in questo caso, non è in discussione – ribadisce Massimiliano Castellone, ufficiale della polizia Provinciale di Lodi –. Sia per le ferite sui cadaveri che per l’ormai acclarata presenza del predatore nella zona". Secondo una stima dettata dal fatto che seppur stanziali i numeri nel branco variano, oggi ci sarebbero circa venti lupi nella Bassa con una presenza consolidata nell’oasi Monticchie a Somaglia. "Sono almeno tre o quattro anni che i lupi si riproducono nel Lodigiano, la loro presenza è certa – aggiunge –. D’altronde durante il periodo del Covid le specie predatorie si sono prese lo spazio lasciato libero dall’uomo. Ora cercheremo di capirne la provenienza e lo potremo fare solo con un controllo genetico programmato a breve. Inoltre, a inizio maggio, proprio nella Bassa, faremo una serata di sensibilizzazione con la partecipazione degli operatori del mondo dei campi. Finora avevamo registrato casi predatori di nutrie o caprioli. Ora è cambiato lo scenario".

Poi l’ufficiale elimina ogni dubbio sulla pericolosità del lupo per l’uomo. "Il lupo non attacca le persone. La sua azione è solo finalizzata a cibarsi e, alla presenza anche da lontano dell’uomo, si dilegua. Lo percepisce come minaccia". La Polizia Provinciale ha informato i pastori della possibilità di accedere ai ristori economici regionali in casi come questi. Il sindaco Mario Ghidelli invece chiede l’intervento del Governo. "Da un anno vediamo i lupi a 100 metri dalle case – dice –. Vanno contenuti". Un episodio come quello dell’altra notte, non esiste in precedenza nel Lodigiano. Il mondo dei campi è già in subbuglio.