Il suo corpo è stato per cinque mesi nelle celle dell’Istituto di Medicina legale di Pavia, in attesa dello sviluppo delle indagini sul suo decesso a proposito del quale non tutto è stato chiarito. A giorni la salma della cinquantenne originaria di Vigevano sarà restituita alla famiglia per la celebrazione delle esequie. Il problema è che la permanenza della salma a Pavia ha avuto un costo, 50 euro al giorno, che ricadrà sulle casse dell’Amministrazione comunale di Cassolnovo, il centro lomellino dove la donna viveva con il compagno e dove è morta. Così l’Amministrazione guidata dal sindaco Luigi Parolo (nella foto) dovrà mettere mano al portafoglio e stanziare 8mila euro che sarebbero stati dedicati ad altro.
"Tutti volevamo certezze sulle cause del decesso – commenta l’assessore ai Servizi sociali Sandra Ferro – Ma questa spesa inaspettata ci ha messi in difficoltà". La decisione della Procura di far custodire la salma è stata legata alle indagini sul decesso della donna, che aveva alle spalle un passato travagliato, necessarie per stabilire se possa essere ricondotto a cause naturali e non ad altre ragioni, anche se l’ipotesi di un omicidio pare da scartare. Adesso evidentemente l’indagine è giunta a conclusione e la salma potrà finalmente essere tumulata. Resta però da saldare quel lungo periodo di giacenza che andrà a incidere sui conti comunali del centro lomellino dove la sfortunata cinquantenne viveva alla frazione Molino del Conte.
U.Z.