
Fabio Ravasio ed Adilma Pereira
Busto Arsizio (Varese) – 12 maggio 2025 - Tribunale di Busto Arsizio, aula gremita e silenzio pesante come piombo durante le dichiarazioni spontanee di uno degli accusati. Nella giornata odierna, nel contesto del processo Ravasio, parla Massimo Ferretti – l’uomo accusato insieme ad Adilma Pereira, ribattezzata dalla stampa la “mantide brasiliana” insieme ad una serie di complici, dell’omicidio del giovane Fabio Ravasio. Ferretti, compagno della donna e figura centrale di questa oscura vicenda, ha fatto dichiarazioni spontanee, improvvise e sofferte, cariche di un pathos che ha attraversato la sala come una lama.
“Mi assumo ogni responsabilità”, ha esordito Ferretti, con voce incrinata ma ferma, rivolgendosi direttamente ai familiari della vittima. “Ciò che è successo è ingiustificabile. Non passa giorno senza che il rimorso mi consumi. Se potessi, restituirei la vita a vostro figlio”.
Nel suo intervento, Ferretti ha sostenuto di volere dire nel corso del processo “tutta la verità”, quasi a volersi liberare di un peso insostenibile, un fardello che ormai, dice, grava anche sulla sua famiglia: “Sto cercando un lavoro per potervi risarcire del danno subito”, ha aggiunto, visibilmente commosso. “Ma Parabiago è una realtà piccola, chiusa. Tutti mi hanno chiuso la porta in faccia. Non vedo altra via che vendere il bar: per me, per i miei figli, e per Fabio”.
Ferretti, che gestiva un bar a Parabiago, è l'amante della compagna di Ravasio. Nel suo bar si erano svolti gli incontri per progettare l'omicidio di Fabio Ravasio.