CARLO D’ELIA
Cronaca

Ristoratori, ritorno alla normalità

Da ieri clienti anche all’interno. La testimonianza: "Dalle prime riaperture abbiamo sempre lavorato bene"

di Carlo D’Elia

Il ritorno alla quasi normalità. Fatta eccezione per il coprifuoco alle 23 (che sparirà il 7 giugno), i ristoranti da ieri hanno ripreso a servire all’interno dei propri locali, oltre che all’esterno. Certo, rimarranno regole e precauzioni anti Covid e continueranno a incidere nel lavoro di ogni giorno. Se da un lato scompare il limite dei quattro commensali non conviventi per lo stesso tavolo, dall’altro, ogni locale deve definire un numero massimo di presenze in contemporanea, calcolato in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria. Tante regole che non spaventano i ristoratori. Claudio Vigentini, 39 anni, titolare del Caffè letterario di via Fanfulla (aperto per gli aperitivi dal pomeriggio) e gestore da pochi mesi dello storico Caffè Vistarini in piazza della Vittoria (circa 120 coperti), che nell’ultimo mese non ha mai smesso di lavorare, aggiungerà solo pochi posti in più per accogliere i clienti anche all’interno.

"Dalle prime riaperture abbiamo sempre lavorato - racconta Vigentini -. È evidente che la gente, non solo giovani, ha voglia di stare all’aperto e di tornare a vivere. La piazza principale della città è diventata un punto di riferimento. E ogni giorno c’è un gran movimento. Ora con la possibilità di sfruttare gli spazi interni dei locali ci avviciniamo ancora di più alla normalità. Nel mio caso significa sfruttare pochi tavoli in più, perché all’esterno in entrambi i locali siamo ben forniti". A Lodi sono pochi i ristoranti che da ieri hanno ripreso completamente l’attività. Tra servizi d’asporto e qualche tavolino posizionato all’esterno del locale, le attività della città non hanno mai abbassato del tutto la saracinesca. Grazie anche alla crescente “movida” di giovani e famiglie che ogni giorno occupa le vie del centro storico. Una situazione nuova per la città rispetto al periodo pre-Covid, conseguenza forse anche probabilmente della regola del coprifuoco che in un certo senso non incentiva i lodigiani a spostamenti troppo lunghi.

Per Confcommercio Lodi però la strada verso la normalità è ancora lunga. "Siamo davanti a un primo passo in attesa della zona bianca e della conseguente caduta anche del limite orario imposto dal coprifuoco - dichiara il segretario Isacco Galuzzi -. Una boccata d’ossigeno per bar e ristoranti che non avendo spazi all’esterno, erano in forte difficoltà. Per fortuna a Lodi sono pochi i locali che non sono riusciti ad attrezzarsi in questo senso. È innegabile che il vero salto ci sarà con la zona bianca".