Si rafforza la ripresa nel Lodigiano: tasso occupazione al 68%, il più alto in Lombardia

E' quanto emerge da Top200, la ricerca realizzata dal Centro Studi Assolombarda in collaborazione con PwC Italia e Banco BPM. In cima alla classifica delle aziende top c'è il colosso dell'informatica Zucchetti

Al lavoro

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Lodi, 1 dicembre 2022 - Il Lodigiano rafforza la ripresa e registra il tasso di occupazione più alto della Lombardia. Lo comunica Assolombardia, divulgando una serie di dati specifici sul territorio e che danno una certa speranza. “Nel 2022 si rafforza la ripresa, iniziata nel 2021, che quest’anno recupererà la perdita del 2020 - spiegano gli esperti -. Dopo il +7,7% nel 2021, la crescita, del +2,7%, nel 2022 permetterà, infatti, di recuperare e superare i livelli precedenti la pandemia, con a fine 2022, un Pil provinciale del +1,7%, superiore al 2019. La performance economica della provincia si riflette in un mercato del lavoro resiliente allo shock pandemico: nel 2021 Lodi registra il tasso di occupazione più alto della Lombardia (al 68%) e conta 4.000 occupati in più rispetto al 2019”.

I dati

Secondo la quinta edizione di Top200 (la ricerca realizzata dal Centro Studi Assolombarda in collaborazione con PwC Italia e Banco BPM), le prime 200 società lodigiane che compongono la classifica Top200 nel 2021, sommano un fatturato di 10,2 miliardi di euro. Con una crescita annua del 7,3%. Il 69% delle imprese lodigiane dichiara di chiudere il 2022 con un fatturato in aumento, rispetto allo scorso anno. Le 200 imprese più performanti del territorio lodigiano che compongono la classifica, hanno ricavi da un minimo di 7 milioni a un massimo di 1,3 miliardi di euro, totalizzando complessivamente 10,2 miliardi di euro e la somma algebrica dei loro risultati di eser izio (ossia degli utili e delle perdite) si attesta su 503 milioni di euro. In particolare, le aziende in utile sono l’89% del totale. In termini di rappresentatività territoriale, la classifica interessa buona parte dei comuni del lodigiano: sono 44, sui 61 totali, quelli con almeno una azienda in classifica.

Le aziende top

Le top aziende di Lodi sono il 26% piccole realtà (fino ai 10 milioni di euro di fatturato), il 59%medie aziende (dai 10 ai 50 milioni) e il 16% grandi aziende (oltre i 50 milioni). In cima Zucchetti Group S.p.a. (Lodi), il cui fatturato supera il miliardo di euro, seguita da Sasol Italy S.p.a. (Terranova dei Passerini) e Sodalis S.r.l. (Lodi Vecchio). Completano la top ten: in quarta posizione Sipcam Oxon S.p.a. (Lodi), quinta Gruppo Itelyum S.r.l. (Pieve Fissiraga), sesta Aperam Stainless Services & Solutions Italy S.r.l. (Massalengo), settima A.F. Logistics S.p.a. (Lodi), ottava Ibsa Farmaceutici Italia S.r.l. (Lodi), nona MTA S.p.a. (Codogno) e decima Inovyn Produzione Italia S.p.a. (Tavazzano con Villavesco). Di queste prime dieci aziende della TOP200, ben 8 sono aziende industriali (di cui 5 appartenenti al settore chimico), mentre le restanti 2 rientrano nel settore dei servizi. Le prime 50 imprese realizzano da sole il 78% del fatturato dell’intero ranking. Mentre 39 imprese appartengono all’industria, in particolare all’alimentare (11) e al chimico (12), entrambi settori di forte specializzazione del territorio. Le 50 principali società della “TOP” per margini vantano un EBIT (reddito operativo aziendale) in rapporto al fatturato maggiore del 9% fino a un massimo di oltre il 60%. Nella top 5, si trovano Rossetti Group Gestione Servizi Vigilanza S.r.l. (con una incidenza dell’EBIT di 62,78%), seguita da Ecowatt Vidardo S.r.l. (46,17%), Guardamiglio S.r.l. (42,07%), Tai Milano S.p.a. (37,29%) e Diusa Rendering S.r.l. (27,55%). I risultati sono indipendenti dalla dimensione aziendale, infatti le 50 aziende analizzate hanno ricavi compresi tra i 7 milioni e i 1,3 miliardi di euro (stesso range della top azienda per fatturato). In termini di redditività del capitale proprio, ben 42 delle top 50 della classifica EBIT vantano un ROE (Return On Equity) a doppia cifra. Infine, 68 delle 200 imprese risiedono in soli due comuni: Lodi (42) e Codogno (26). In termini di fatturato, primo è il comune di Lodi (3,5 miliardi di euro, il 34% del fatturato complessivo della TOP200), seguito dai comuni di Terranova dei Passerini (970 milioni, 10%), Lodi Vecchio (820 milioni, 8%), Pieve Fissiraga (685 milioni, 7%) e Codogno (639 milioni, 6%). Questi 5 comuni rappresentano, così, quasi il 65% dei ricavi: 6,6 miliardi di euro sui 10,2 totali.  

Spada: "Più  progetti tra imprese e università"

"Il Paese e la Lombardia devono fare i conti con una priorità dalla quale non si può prescindere: il lavoro, soprattutto quello giovanile - ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -". Per colmare questo gap, secondo l'esperto " serve fare di più progetti tra imprese, università . E, inoltre, per favorire il lavoro giovanile, occorre pensare a una tassazione specifica e più favorevole: un'aliquota al 5% per 5 anni per chi assume persone under 35". La ripresa lodigiana, comunque, dopo i picchi della pandemia, è consolidata. "In particolare, nel 2021 la manifattura lodigiana ha ampliato i volumi della produzione del +8,7%, portando l’attività a + 5,3%, oltre i livelli antecedenti la pandemia (+4,3% la Lombardia) e realizzando un export da record: 3,9 miliardi di euro, +7,9% rispetto al 2019 superiore al dato della Lombardia (+7,1%) – dettaglia Assolombarda-. Questo ha influito sul mercato del lavoro che, nel 2021, nel Lodigiano ha fatto registrare un aumento di quasi 4 mila occupati. Il tasso di occupazione ha così raggiunto quota 68,0%, il livello più alto tra tutte le provincie lombarde, e, in parallelo, il tasso di disoccupazione è diminuito al 5,3% (sotto la media lombarda al 5,9%).

Nel 2022 si consolida la ripresa. PIL provinciale a +1,7% rispetto al pre Covid”. La produzione manifatturiera lodigiana ha segnato un +6,4% nel primo trimestre 2022 e un +6% nel secondo trimestre su base annua. Sul fronte internazionale, le imprese lodigiane nel primo semestre 2022 totalizzano 2,5 miliardi di fatturato estero, grazie in particolare all’elettronica (+66,6% l’incremento su base annua) oltre alla chimica (+22,2%) e all’alimentare (+21,2%). In discesa la performance della meccanica che, nel secondo trimestre 2022, segnano un -32,6% rispetto al 2021. Le previsioni sono riviste al ribasso per il 2023, con una contrazione del PIL del -0,2%, dovuto al calo del valore aggiunto dell’agricoltura (-1,4%) e dei servizi (-0,5%) a fronte di un aumento dell’industria (+0,8%) e delle costruzioni (+0,8%). Le prospettive per il lodigiano sono meno brillanti di quelle per la Lombardia, prevista in crescita del +0,3%. Al contrario, si stima che l’occupazione provinciale possa crescere il prossimo anno del +0,7%. “Le imprese lodigiane hanno consolidato quest’anno le buone performance raggiunte nel 2021- ha affermato Fulvio Pandini, presidente della sede di Lodi di Assolombarda - tanto -. Ma per il 2023 la preoccupazione del nostro tessuto economico deriva ancora dai costi dell’energia e dal clima di incertezza a livello internazionale, che influisce su tutta la catena del valore. Nonostante questo scenario, le nostre imprese non hanno mai smesso di sostenere il territorio. Lo dimostrano gli oltre 1400 enti e associazioni con i quali dialogano e progettano azioni a vantaggio della collettività". "Il contesto economico del Lodigiano dimostra una serie di elementi di forza testimoniati dalla ripresa post-pandemica che emergono anche dall'analisi di Assolombarda relativa al 2022 - ha commentato Marco Giorgio Valori, responsabile commerciale della Direzione Territoriale Lodi (Bpl) di Banco BPM - ed è in questi elementi di forza che si inserisce la spinta crescente verso il raggiungimento di traguardi di sostenibilità sociale".