UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Rifornivano 150 clienti al giorno. Spaccio tra i campi, sedici arresti

Sgominata una rete gestita da marocchini che operavano tra Parona, Gambolò, Cilavegna e Vigevano. Potevano immettere sul mercato eroina e coca per un giro d’affari di quasi 500mila euro a settimana.

Rifornivano 150 clienti al giorno. Spaccio tra i campi, sedici arresti
Rifornivano 150 clienti al giorno. Spaccio tra i campi, sedici arresti

VIGEVANO (Pavia)

La loro zona di attività era sempre la stessa, quella al confine tra il territorio di Vigevano e quello dei confinanti comuni di Parona Lomellina, Gambolò e Cilavegna. Zona di campagna, lontano da occhi indiscreti e comunque ben controllate, nelle quali gestivano un flusso anche di 150 clienti al giorno. Secondo i carabinieri che hanno condotto le indagini la banda, sedici i soggetti ai quali all’alba sono state notificate le misure della custodia cautelare in carcere ( nove in tutto), degli arresti domiciliari (una) e di obbligo di dimora (altre sei), smerciava 10 chili di eroina e altrettanti di cocaina alla settimana per un giro d’affari di almeno tra i 400 ed i 500 mila euro settimanali. La banda era organizzata in tre gruppi: uno, composto da 3 o 4 persone, tutti marocchini, operava nei campi della Lomellina e occasionalmente anche verso Landriano, nel Pavese; c’erano poi le “vedette“, una che aveva solo il denaro e l’altra solo la droga, mentre tutto era diretto da un terzo gruppo di marocchini, quattro due dei quali ancora ricercati. Attorno ad essi si muovevano dei tossicodipendenti italiani residenti tra Gravellona, Vigevano, Parona, Borgolavezzaro e Vespolate, centri del Novarese al confine con la Lomellina, che, in cambio delle dosi, li agevolavano dal punto di vista logistico. I clienti, alcuni dei quali si rifornivano anche più volte al giorno, pagavano l’eroina tra i 25 ed i 30 euro e la cocaina dai 30 ai 50 euro a seconda della qualità. Nel corso delle attività investigative i carabinieri hanno appurato che i vari gruppi erano in possesso di armi da fuoco e armi bianche.

L’operazione dei militari dell’Arma di Pavia, che ieri mattina all’alba hanno effettuato il bliz con il supporto dei colleghi dei comandi provinciali di Milano, Monza Brianza, Novara e Cuneo, è una costola delle due operazioni denominate “Camel Lights“: la prima aveva condotto all’arresto di 9 pusher, la seconda 19 persone, ad eccezione di un albanese tutti marocchini ed era stata il frutto di una lunghissima attività investigativa avviata nel 2018 sempre in quell’area di campagna compresa tra i centri lomellini. In questa fase gli investigatori hanno individuato i nuovi gestori delle piazze di spaccio e hanno definito le modalità di spaccio che avveniva in genere di giorno. Le indagini hanno permesso inoltre di individuare alcuni gruppi di fornitori, sempre marocchini, che oltre alla zona della Lomellina provvedevano agli approvvigionamenti anche in diversi altri punti della Lombardia. L’attività investigativa non è comunque conclusa.