Rapina con il morto nel ristorante "A processo i tre banditi introvabili"

La Procura chiede il rinvio a giudizio per i complici del romeno ucciso dalla fucilata di Mario Cattaneo

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di Paola Arensi

Procede su un doppio filone la vicenda giudiziaria nata dopo la tragica rapina del 10 marzo 2017 ai danni dell’oste Mario Cattaneo di Casaletto Lodigiano. Razzìa in cui perse la vita un bandito. Se il ristoratore è ancora in attesa della convocazione dalla Corte d’Appello di Milano, dopo la decisione della Procura di Lodi di presentare ricorso alla sua assoluzione con formula piena nel processo di primo grado, ora alla sbarra ci sono i tre romeni che avrebbero agito quella notte ai danni del suo locale.

Cattaneo aveva tirato un iniziale respiro di sollievo, dopo anni di dolore, in Tribunale a Lodi, a fine gennaio 2020, quando era stato assolto con formula piena dal reato di eccesso di difesa. Il ristoratore, che abita con la famiglia sopra il locale, sentiti i rumori sospetti e immaginando un’intrusione, era sceso nel cortile imbracciando un fucile e a seguito di una colluttazione (che si ritiene avviata da uno dei malviventi), esplose un colpo alla schiena che ferì mortalmente il 32enne, Petre Ungureanu. Dovrà quindi attendere un ulteriore pronunciamento della Giustizia, che stabilirà se sarà ritenuto ancora innocente oppure stavolta colpevole. In questi anni intanto politici e cittadini hanno manifestato solidarietà all’oste e a tutti i ristoratori, costretti a subire incursioni nelle loro attività e poi finiti a giudizio per averle difese.

La novità di ieri è che la Procura di Lodi ha chiesto il rinvio a giudizio di tre romeni per la rapina ai danni del locale di Cattaneo. Risponderanno dell’accusa di rapina in concorso tre uomini, tra i 35 e i 43 anni, accusati di aver scassinato di notte l’osteria. Adesso quindi si cercherà di fare chiarezza anche sul reato che l’oste ha subìto e di mettere i presunti banditi davanti alle loro responsabilità.

I presunti complici della vittima sono stati individuati tramite accertamenti telefonici e telematici. Al momento, tuttavia, sono irreperibili. Tanto che, di conseguenza, l’udienza preliminare che li riguarda è stata sospesa fino all’anno prossimo, in attesa di rintracciarli. L’oste e il figlio si sono costituiti parti civili contro i presunti componenti della banda.