
Domenico Chiaro, 57 anni, nel suo ufficio
Lodi, 16 settembre 2016 - «La procura di Lodi ha svolto finora un ottimo lavoro. Sono convinto, però, che bisognerà intensificare il dialogo con il Tribunale per accelerare i processi». Il nuovo procuratore della Repubblica di Lodi Domenico Chiaro, 57 anni, esordisce così nel giorno del suo insediamento dopo la nomina del Csm del 28 luglio. Originario di Palermo, entrato in magistratura nel 1983, ha lavorato a lungo a Bergamo prima di approdare a Milano dove ha combattuto le cosche. Poi è passato alla Corte d’appello di Brescia e infine a Mantova. «Lodi è una realtà relativamente tranquilla – dice –, servirà avere un controllo attento del territorio insieme alle forze dell’ordine. Bisognerà agire con la consapevolezza che tutto dipende dal nostro operato». A questo proposito il magistrato, che lascia la procura di Mantova dopo averla diretta per sei mesi, ha lanciato l’allarme sulla carenza di organico. Gli uffici giudiziari di Lodi diretti fino a gennaio da Vincenzo Russo, ora in pensione, è infatti una delle più in sofferenza, con 12 unità di polizia giudiziaria a disposizione, rispetto alle 14 obbligatorie per legge, mentre il personale amministrativo è stato quasi dimezzato, con 18 unità rispetto alle 30 sufficienti. Non poco in una procura che ha messo in piedi e portato in tribunale tanti processi negli ultimi mesi di reggenza. «Il mio impegno sarà limitare questo problema, chiedendo le risorse dove è possibile e trovando risorse organizzative per dare una risposta giudiziaria efficiente – spiega il nuovo procuratore di Lodi –. Russo ha dato un forte impulso, riuscendo in tre anni di lavoro a rimettere in ordine gli uffici».
Per Domenico Chiaro è stato un primo giorno di riunioni tecniche e incontri formali. È durato quasi un’ora il vertice nell’ufficio del presidente del Tribunale Ambrogio Ceron. «Abbiamo parlato del palazzo di giustizia – spiega il procuratore Chiaro –. La struttura non è funzionante. Esiste un grosso problema con gli ascensori. Bisognerà relazionare tutto al Ministero». Chiaro guiderà una procura composta da cinque giovani magistrati. Il sostituto procuratore Sara Mantovani è in magistratura dal 2010, ma nonostante sia ‘fresca’ di toga, è il magistrato professionalmente più anziano in servizio a Lodi. Gli altri quattro colleghi, a cominciare da Laura Siani, che condivide con lei la titolarità dell’inchiesta su Uggetti, sono tutti entrati nell’ordine giudiziario in anni ancora più recenti, come i magistrati Alessia Menegazzo, Emma Vittorio e Nicola De Caria, arrivati negli uffici della Procura di Lodi da un paio di anni. Vicino anche il rientro del pm Valentina Giammaria, al momento applicata alla procura di Palmi, che andrebbe a completare la squadra di magistrati a disposizione di Chiaro. «Per loro voglio essere una guida, un aiuto per agevolarne il lavoro», ha concluso Chiaro.