Al via sabato, 21 settembre, la campagna di adesione di soci consumatori alla prima “CERS“ (Comunità energetica rinnovabile e solidale) interprovinciale Lodi e Piacenza. E lo stesso giorno partirà la campagna appena iniziata del GAS (Gruppo d’acquisto solare) per realizzare propri impianti e divenire soci “prosumer“, cioè produttori e consumatori della “Comunità Solare“, impresa sociale già attiva a Lodi e Piacenza. Ad oggi già 20 impianti solari sono stati prenotati da privati e piccole medie imprese nel primo GAS, lanciato da Legambiente e Umanità Lodigiana. La prima Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale di “zona“ si è costituita a Lodi il 2 luglio scorso e da qualche settimana coinvolge una trentina di soci appartenenti a diverse cabine di distribuzione elettriche nelle provincie di Lodi e Piacenza. La società che gestirà l’organizzazione e diffusione di Cers si chiama Comunità Solare e si struttura come una società cooperativa a mutualità prevalente, anche impresa sociale ed iscritta al registro del Terzo Settore (RUNTS) perché perseguendo finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, si caratterizza per lo svolgimento di attività di interesse generale e per l’assenza di scopo di lucro, così può non solo accedere al contributo incentivante per la condivisione dell’elettricità rinnovabile tra produttori e consumatori, ma anche raccogliere quote di capitale e prestiti sociali per la realizzare impianti "comunitari". I prossimi appuntamenti in cui si possono ottenere informazioni e aderire sono il 22 settembre in piazza a Lodi, durante la festa Volontariato: allo stand Legambiente e Umanità Lodigiana; il 24 settembre in un’assemblea indetta dal Comune di Guardamiglio; il 25 settembre assemblea on line dei soci della provincia di Piacenza e aderenti al V° GAS Solare del piacentino e il 29 settembre a un banchetto in piazza Castello a Lodi.
"La nostra “Comunità Solare“ – ha spiegato Andrea Poggio di Legambiente Lodi – punta a 100 soci entro ottobre, tra famiglie, associazioni, enti laici e religiosi, amministrazioni comunali e imprese piccole e medie: vuole essere una vera e propria “pubblic company“, autonoma perché ad ampia partecipazione popolare (25 euro la quota sociale minima del consumatore domestico). Oltre ai soci “consumatori“ aggreghiamo anche tanti “prosumer“, cioè produttori e consumatori insieme. Inoltre “Comunità Solare“ punta a raccogliere capitali dal basso ed investire un milione di euro in impianti “comunitari“, cioè impianti solari di tutti, specie sui tetti e superfici di enti no profit, cooperative sociali, scuole e campi sportivi, per distribuirne i vantaggi tra tutti i soci. Il solare in comunità è il modo più economico e vantaggioso per usare e risparmiare l’energia elettrica". L.P.