Paola Arensi
Cronaca

Poste chiuse da 7 mesi a San Colombano, il Comitato non si arrende: class action, petizione e ora ricorso

I cittadini proseguono nella loro protesta per i disservizi seguiti a un furto

L'ufficio postale a San Colombano dopo l'esplosione è rimasto distrutto

L'ufficio postale a San Colombano dopo l'esplosione è rimasto distrutto

San Colombano al Lambro (Milano), 31 maggio 2024 – “Poste italiane dilata i tempi per la riapertura? Presenteremo ricorso al Tar. Parola di Andrea Del Miglio, portavoce del Comitato di San Colombano al Lambro, nato questa primavera, nel tentativo di accelerare il riavvio del servizio postale locale, “soprattutto a vantaggio di anziani e disabili che faticano a raggiungere gli uffici postali di altri paesi” ricorda il promotore. Dopo 7 mesi di chiusura, dovuta all’esplosione, provocata da ignoti, durante un furto notturno, con acetilene, i cittadini hanno avviato una “class action” “per chiedere, a Poste italiane, un euro a cittadino, per ogni giorno di chiusura e disagio” ribadiscono. La deflagrazione era stata provocata la notte tra il 14 e 13 ottobre. Facendo esplodere il Postamat di via Monti, la gang aveva letteralmente distrutto l’ufficio di Poste italiane, i cui lavori sono al via per una riqualificazione totale. E’ stato quindi chiesto un rimborso di 211 euro a cittadino per ogni giorno di chiusura. Ora, a sette mesi e mezzo di distanza dall’esplosione, gli attivisti intervengono ancora sulla questione.

“In assenza di un ufficio mobile che garantisca la continuità del servizio in paese, come era già capitato in passato, potremo chiedere al Tar che lo imponga. Intanto si sta concludendo la raccolta firme collegata alle proteste e adesso saranno coinvolte anche le frazioni:”Abbiamo raccolto molte firme, stiamo facendo i conteggi, ma sono circa 1000- spiega ancora- Considerato che Poste italiane ha dimostrato la propria efficienza, garantendo uffici mobili in altre località, in cui si lavora per il Progetto polis e per migliorare il servizio, ci auguriamo che l’assenza a San Colombano al Lambro sia solo una svista. Riteniamo che l’urgenza ci sia, perché sta per arrivare il caldo e l’ufficio sostitutivo di Borghetto Lodigiano ha dedicato un solo sportello ai residenti del nostro paese. Quindi ci immaginiamo un rischio per la salute, soprattutto per i pensionati, in fila, sotto il sole, ad aspettare la pensione”.