
L'ex Majorca di Codogno
Codogno (Lodi) – ”Abbiamo presentato in Comune 600 firme di cittadini che non vogliono un’ennesima area commerciale all’ex discoteca Majorca, ma nessuno ci ha ascoltati".
È la protesta di Forza del Popolo di Codogno APB (Associazione Politica di Base) che, per voce di Augusta Pomati, contesta l’annunciato progetto di realizzare un supermercato e attività commerciali dove sulla discoteca dismessa. Codognini e lodigiani sono infatti affezionati al ricordo dello storico locale costruito nel 1971, dove suonarono personaggi del calibro di Patty Pravo, Ricchi e Poveri, Lucio Dalla e i Pooh. Ora questi spazi degradati saranno occupati da un supermercato e negozi. "Cemento, asfalto, pannelli solari, consumismo. Non si sente nient’altro ultimamente – incalza Pomati – Sono i cittadini che si dichiarano contrari al progetto di ricostruire sulle ceneri del Majorca e lo ribadiscono anche sui social. Il locale purtroppo versa in condizioni di totale abbandono da decenni. Sognavamo un nuovo polo della musica, con spazi aggregativi per i giovani e un parco pubblico. Non si sente la necessità dell’ennesimo centro commerciale. La ricetta è sempre e solo cemento, asfalto, pannelli solari e consumismo. I cittadini si rendono conto di essere considerati meri consumatori, da spostare da un supermercato all’altro. Qui a farla da padroni sono stati gli operatori commerciali, che si sono contesi l’osso – aggiunge la portavoce di Forza del Popolo – Ovunque ci si giri si vedono i piccoli e medi paesi del Lodigiano deturpati e martoriati da rotonde, capannoni, centri logistici e commerciali, cui ora si aggiungono praterie di pannelli solari e maxi impianti di biogas e biometano. Paesi che vedono però le attività e i negozi dei centri storici sfitti, poiché i piccoli commercianti non riescono più a competere con la grande distribuzione e l’e-commerce".
Poi la conclusione: "Sempre più cittadini si stanno rendendo conto di quanto sia fasulla e ipocrita questa narrativa green, utilizzata per imporre in modo più convincente scelte che di verde e di sostenibile in realtà hanno poco o nulla. Per boschi e parchi in realtà non c’è spazio. Non c’è un solo parcheggio nei centri commerciali rinfrescato dall’ombra di floridi alberi. Semmai quelli che si vedono sono pochi alberelli in totale sofferenza. I cittadini avrebbero preferito parchi con aiuole erbose, una piscina coperta o un locale polifunzionale destinato ad attività ricreative per persone di ogni età".