
Da sinistra, Eugenio Ferro e Livio Propato (Rastelli)
Lodi, 23 dicembre 2015 - Superare l’esame della patente senza nemmeno conoscere una parola di italiano. Non era un problema affidandosi alle persone giuste. Quella messa in piedi da due italiani e un indiano era quasi una scuola guida parallela dove chi doveva sostenere l’esame per la patente poteva contare su una rete di «aiuti». Come? Attraverso il telefono, con un auricolare: chi sosteneva l’esame leggeva ad alta voce i quiz di modo che chi era in contatto gli poteva fornire la risposta esatta. I clienti tutti cittadini indiani residenti tra le province di Cremona, Piacenza e Lodi.I carabinieri della Compagnia di Cremona, guidata dal maggiore Livo Propato, hanno sgominato quella che era una vera organizzazione composta da tre individui, due piacentini 40enni di Besenzone (P.F. e C.D.) e un indiano 36enne (J.M.) residente a Soragna, provincia di Parma. I primi, si occupavano di fornire gli auricolari ai clienti, mentre J.M. cercava i clienti, spesso connazionali di una certa età desiderosi di ottenere un titolo di guida italiano. Il cliente per questo tipo di servizio pagava cifre tra i 2500 e i 3000 euro.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, che hanno ribattezzato l’intera operazione «Easy drive», chi si affidava al terzetto della patente facile veniva fatto iscrivere sempre alla medesima autoscuola, che si trova nel piacentino, anche se il titolare e l’intera agenzia erano assolutamente estranei alla banda e ai loro traffici. Quindi una volta arrivati all’esame tutto andava liscio, proprio grazie ai suggerimenti che arrivano all’orecchio. Uno dei funzionari della Motorizzazione di Cremona una paio di anni fa si era reso conto di alcune anomalie, aveva chiesto l’intervento dei carabinieri e da lì è partita l’indagine. Sette patenti già consegnate sono state invece ritirate, in quanto ottenute in questo modo truffaldino: si tratta di indiani residenti nelle tre province. A loro i carabinieri sono arrivati seguendo proprio la pista dell’autoscuola e poi i tabulati telefonici. Tutti i coinvolti, clienti e banda della patente facile, sono stati denunciati per truffa in concorso.