Palazzina Aler, continua emergenza I residenti hanno perso le speranze

Ad ogni acquazzone allagamenti. "Ma i soldi per la riparazione ci sono da mesi"

Ancora allagata la palazzina Aler di via Macello 6 a Crema. Per l’ennesima volta, a causa del temporale della notte tra domenica e lunedì, lo stabile è stato invaso dall’acqua, scesa copiosa dal tetto, mai riparato, nonostante siano stati destinati 80mila euro. A ogni acquazzone la storia è sempre la stessa: acqua per le scale e acqua in casa. A descrivere l’ormai cronica e inaccettabile situazione è Marisa Deodato, che abita in un appartamento al terzo piano, quello periodicamente invaso dall’acqua.

"Sono ormai esasperata – dice –. È da tre anni che ci viene promesso un intervento risolutivo, ma la verità è che siamo stati presi in giro. Non c’è rispetto per chi vive nelle case popolari e paga regolarmente l’affitto. La notte passata è stato un vero incubo. A causa delle copiose infiltrazioni è saltato l’impianto elettrico; c’è stato un boato fortissimo e sono ancora terrorizzata. I tecnici comunali , che ho subito avvertito, mi hanno garantito l’invio immediato di un elettricista e in attesa di un intervento sono stata costretta a farmi ospitare da un’amica che mi ha preso le provviste contenute nel frigorifero e nel congelatore per evitare di doverle buttare. Inoltre sono costretta a muovermi per casa con una pila, visto che manca l’elettricità e mi sono fatta consegnare dal Comune le chiavi dell’ex archivio della polizia locale (di fianco alla casa Aler della Deodato e inutilizzato, ndr) per poter aver uno spazio agibile e dove almeno ricaricare il cellulare. Stavolta ho evitato di chiamare i vigili del fuoco per il timore di trovarmi come nei mesi scorsi con l’inagibilità dell’appartamento, col rischio di venir separata dai miei cani e, in particolare, da quello malato. È una situazione indecente, peggiorata dopo l’ultimo l’intervento-pezza di un mese fa. Ora dal Comune mi hanno promesso che il cantiere per la sistemazione del tetto inizierà a metà settembre, ma ormai non ci credo più. La misura è colma, e non mi rimane che rivolgermi all’avvocato per denunciare i ritardi dell’Aler, che ormai da mesi ha in cassa gli 80mila euro per poter eseguire l’intervento. Io e con me chi paga sempre tutte le spese con puntualità si sente abbandonato".Pier Giorgio Ruggeri