Ospedali senza farmaci e cerotti "Meno tagli di nastri e più efficenza"

Lodi, vertice tra i consiglieri dei Cinque Stelle che avevano denunciato i problemi e il direttore dell’Asst

Migration

di Paola Arensi

Tavolo fiume, ieri, in ospedale a Lodi, tra i vertici dell’Asst e il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Lombardia, Marco Degli Angeli, accompagnato dalla consigliera comunale di Casalpusterlengo Marta Cobianco. Mercoledì i politici hanno chiesto una ispezione per chiarire la questione di farmaci e presidi mancanti negli ospedali lodigiani. "Dal 18 ottobre segnaliamo problemi, dopo aver raccolto testimonianze di pazienti e sanitari e da martedì finalmente si è mosso qualcosa" spiegano i pentastellati.

"Abbiamo la centrale unica di committenza, dove due volte l’anno si raccoglie l’ordine delle singole Asst, in base a necessità e budget – aggiungono –. Ma quando ci sono emergenze ci si deve attivare, per reperire farmaci! Speriamo non si arrivi più a questo punto. In 24-48 ore così si deve risolvere". Dall’azienda ospedaliera, che ha ammesso alcune criticità, si chiarisce però che non c’è mai stata alcuna sospensione di terapie ai pazienti. Ma solo difficoltà di approvvigionamento. Al faccia a faccia hanno partecipato per l’Asst il direttore generale Salvatore Gioia, il direttore amministrativo Gianpaolo Grippa, Paolo Bernocchi, direttore sanitario e Enrico Tallarita, direttore socio sanitario. Ma anche Andrea Filippin, direttore medico di presidio, tre rappresentanti delle professioni sanitarie ed Elena Gambarana direttrice del servizio farmaceutico. Tra le segnalazioni, c’era l’assenza di salvavita, potassio a disposizione del servizio di dialisi, "che mancava in compresse ed è stato dato in sciroppo" spiega Asst, nadroparina calcica, "sostituita da enoxaparina", vitamina D "mai mancata". Per l’azienda, la anomalia è stata provocata dal rinnovo di 1600 contratti della gara regionale e nonostante la richiesta di scorte. "Poi c’è stata "carenza, a livello nazionale e internazionale, di molecole".

"Ci hanno accolti bene - riferiscono i consiglieri -. Esiste un problema generalizzato, di disomogeneità per l’approvvigionamento di forniture, perché non c’è un software per fare dialogare le Asst degli ambiti territoriali. Abbiamo avuto rassicurazioni che alcuni dei medicinali come l’eparina e materiali mancanti, sono ritornati disponibili oggi (ieri, ndr) e che le bende autoadesive torneranno a disposizione domani (oggi per chi legge, ndr). Mentre su altri, come l’omeprazolo e il toradol, erano necessarie verifiche. Ma la situazione va monitorata costantemente. Forse i nostri solleciti hanno accelerato le procedure. Resta però evidente il modo in cui i nostri presidi territoriali siano stati abbandonati da una classe politica, il centrodestra che governa la Regione da oltre vent’anni, che dovrebbe iniziare a perdere meno tempo in tagli di nastri ed inaugurazioni e lavorare invece più seriamente per risolvere i problemi della sanità territoriale pubblica". "Abbiamo risposto in maniera esaustiva e onesta – dichiara Gioia – e percepito una certa soddisfazione per l’andamento dell’incontro. Li abbiamo invitati a visitare gli altri ospedali e le case e gli ospedali di comunità. E ho intenzione di organizzare un incontro pubblico. Racconteremo la tempistica del trasferimento dell’Oncologia a Codogno, la riorganizzazione dell’ospedale di Casalpusterlengo e quanto stiamo facendo".