Fidanzati uccisi a Pordenone, in aula la dinamica: "E' stata un'esecuzione feroce"

Ad affermarlo la psicologa forense Roberta Bruzzone, ieri, ascoltata in aula davanti ala Corte d’Assise di Udine nel processo al militare campano Giosuè Ruotolo, 27 anni

I fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone

I fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone

Lodi, 11 marzo 2017 - «I messaggi Facebook inviati a Teresa Costanza dal profilo Anonimo Anonimo hanno doppia componente: un’ideazione a carattere femminile e una esecuzione tipicamente maschile». Ad affermarlo la psicologa forense Roberta Bruzzone, ieri, ascoltata in aula davanti ala Corte d’Assise di Udine nel processo al militare campano Giosuè Ruotolo, 27 anni, accusato del duplice omicidio della lodigiana Teresa Costanza e del commilitone Trifone Ragone, uccisi a colpi di pistola la sera del 17 marzo 2015 nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone.

«C’era una volontà precisa - ha aggiunto Bruzzone - un odio insanabile, irrimediabile. Questo è un aspetto che ci ha colpito. Ma ci ha colpito ancora di più il percorso psicologico che abbiamo tratteggiato». In aula sono stati ascoltati anche l’esperto balistico Gianfranco Guccia e la genetista Marina Baldi che hanno risposto alle domande dell’avvocato di parte civile Serena Gasperini. «La modalità esecutiva è stata estremamente feroce, approfittando di un momento di minorata difesa delle vittime, con una modalità preparatoria che non ha lasciato nulla al caso», hanno detto i consulenti della parte civile. Inoltre, dalle ricostruzioni dei consulenti sull’arma e le modalità del delitto. «L’assassino non è stato raggiunto dagli schizzi di sangue quando ha sparato a Trifone e nemmeno quando ha allungato il braccio nell’abitacolo dell’auto per sparare a Teresa», ha detto in aula l’esperto balistico Guccia.