REDAZIONE LODI

"Bronzi di Riace simbolo dell’Expo? Io vorrei anche mucche al pascolo"

Il tecnico caseario Frosio svela un retroscena che propose agli organizzatori di Tiziano Troianello

Mucche artistiche

Lodi, 24 agosto 2014 - «Bene i Bronzi di Riace, ma il vero simbolo dell’Expo 2015 dovrebbe essere la mucca». Angelo Frosio, esperto tecnico caseario e fondatore della scuola Bergognone di Lodi in cui insegna anche a fare il formaggio svela una proposta che aveva lanciato durante degli Stati generali dell’Expo nel 2009, che aveva riscosso pareri positivi e che poi era finita nel nulla: trasformare prati e parchi di Milano in luoghi dove lasciare vacche al pascolo. «Colpirebbe maggiormente i visitatori e sarebbe più in sintonia con il tema della kermesse» sostiene.

Frosio, cosa ne pensa della proposta di Vittorio Sgarbi per l’Expo? «L’idea di utilizzare i Bronzi di Riace come simbolo dell’Expo mi è subito sembrata geniale perché coglie nel segno la debolezza di un evento che rischia di farsi ricordare solo per scandali e cementificazione, facendo passare in secondo piano la visibilità dello straordinario patrimonio artistico, culturale e naturale di Milano, della Lombardia e del nostro Paese. Ma c’è un però...»  

Quale? «I bronzi di Riace non sono certo il simbolo adatto per un Expo che propone come tema centrale “Nutrire il pianeta”. Già cinque anni fa in occasione degli Stati Generali dell’Expo vevo proposto invece un’idea che avrebbe a mio parere dato l’immagine giusta all’Exo: lasciare vacche al pascolo per Milano. Comitive e scolaresche avrebbero potuto mungerle a mano e con il latte fare stracchini o altri formaggi da portare a casa».  

Quale era stata l’accoglienza degli organizzatori per quest’idea? «Entusiastica. Un importante uomo politico di cui non faccio il nome mi disse che era un’idea talmente bella, semplice e azzeccata che sarebbe stata una sciocchezza non realizzarla. Ma a distanza di anni non ci sono stati finora riscontri concreti, anche se abbiamo presentato l’idea al Comune di Milano, alla Regione e al Governo, oltre che a diversi politici e rappresentanti delle istituzioni».  

Quale è il senso della vacca? «La vacca rappresenta il simbolo genuino e tradizionale di Milano e del territorio lombardo, sintetizzando la secolare cultura rurale e contadina e l’eccellenza mondiale nel lattiero-caseario. Più in generale si proporrebbe come spunto per una riflessione profonda e seria sul tema del cibo, del rapporto tra uomo e natura e della sicurezza alimentare. Dagli anni Novanta i miei allievi della Bergognone esibiscono una forma di formaggio come opera d’arte».  

Cosa c’entra l’arte con l’alimentazione umana? «L’arte non è altro che il fare sapiente e competente dell’uomo messo al servizio degli altri. Gli artisti Folligeniali hanno recentemente realizzato una nuova opera, che vuole riscoprire la centralità del concetto uomo-natura: hanno piantato computer negli orti della Bergognone».  

Che significato ha? «È semplice: mentre da un lato è innegabile che il progresso della scienza e della tecnologia sia positivo e offrà all’uomo opportunità, dall’altro guai a noi se ci dimentichiamo da dove veniamo e cosa ci serve per vivere. Un computer o un cellulare possono metterci in collegamento con qualunque parte del mondo alla velocità della luce, ma se non abbiamo niente da mangiare moriamo».

tiziano.troianello@ilgiorno.net