VALENTINA BERTUCCIO D'ANGELO
Cronaca

Tragico safari in Kenya, il ricordo: Nando e l’amore per Malindi

Ferdinando Mocciola, 66 anni, imprenditore, è morto domenica in un incidente nel parco dello Tsavo in Kenya

Ferdinando Mocciola, 66 anni

Lodi, 20 settembre 2016 - La sua seconda vita era iniziata tra gli anni ’80 e ’90. Ed era lontana oltre seimila chilometri da Lodi. Ferdinando Mocciola, 66 anni, imprenditore di origini avellinesi ma lodigiano da sempre, aveva scelto il Kenya nel 1989, dopo aver lasciato gli affari lodigiani. E l’Africa l’ha tradito: è morto domenica in un tragico incidente nel parco dello Tsavo, a un centinaio di chilometri da Malindi, dove il lodigiano aveva una villa e l’affetto della comunità italiana. Con la moglie Magda e alcuni amici, era da due giorni impegnato in un safari fotografico, ospite di un piccolo campo tendato sul fiume Galana che permette di osservare piuttosto da vicino gli animali. Secondo una fonte del parco, il 66enne «si era avvicinato a un branco di elefanti per fare delle foto» e pare fosse «salito su una grossa pietra o su un albero per proteggersi da eventuali reazioni aggressive».

Non è bastato: un grosso esemplare maschio lo ha caricato dopo una rincorsa di venti metri. Nando, com’era noto nella comunità di italiani a Malindi, lascia la moglie, lodigiana anche lei, che si divideva tra il Kenya e Lodi Vecchio, dove i coniugi Mocciola hanno una casa e dove è rimasto il figlio Nicola. L’altra figlia, Caterina, invece vive all’estero. Ieri erano entrambi in viaggio per raggiungere i genitori. Ferdinandoaveva avviato un’attività di import-export dopo aver lasciato nel 1989, insieme a tutti i soci italiani, la Airpack, azienda che allora aveva sede a Lodi Vecchio e che si occupa di imballaggi.

«All'epoca entrarono gli olandesi e noi lasciammo – ricorda l’ex socio Alessandro Camera, che oggi è rientrato in azienda come presidente –. Ferdinando si occupava della parte commerciale. Con noi c’era anche il fratello Marcello». Dopo la cessione, Mocciola aveva indirizzato le sue attività in Africa. A Malindi la coppia ha una bella casa e molti amici lodigiani in questi anni lo hanno raggiunto per un periodo di relax. «Sono persone molto ospitali», ricorda Camera. Ferdinando ormai veniva raramente a Lodi, una o due volte l’anno, ma risultava ancora iscritto alla Canottieri Adda. La moglie Magda invece non ha mai abbandonato il legame con il territorio. Ora è assistita dalle autorità consolari italiane e sembra che dopo l’autopsia voglia farlo cremare a Mombasa