
Il ministro Poletti
Lodi, 8 maggio 2017 - "Mi farebbe piacere se anche la vostra azienda promuovesse idee o segnalasse problematiche sul forum online che abbiamo aperto affinché imprenditori, sindacati, università ci aiutino a portare al tavolo del G7, a settembre, il tema del cambiamento del mondo del lavoro". Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, questo pomeriggio, ha fatto visita alla Zucchetti, prima azienda italiana di software con 410 milioni di fatturato nel 2016 e 3550 dipendenti, tra cui alcuni assunti proprio ieri (193 nel 2016, 77 da inizio anno), accolto da Alessandro Zucchetti e Cristina Zucchetti, i due eredi che oggi guidano il gruppo.
"Dal babbo commercialista (il patron, Domenico Zucchetti, ndr) che per esigenze di lavoro si è inventato un software gestionale e ha poi creato un'azienda e nuove applicazioni, all'ex grattacielo anni '70 che sta diventando la futura sede con tutti i requisiti innovativi ambientali, fino alla crescita in un contesto così competitivo: vuol dire che si è innovato e investito sistematicamente - ha detto il Ministro -. A noi spetta il compito di provare a costruire un contesto generale per mettere queste imprese nelle migliori condizioni. Oggi, rispetto al passato, il cambiamento è veloce, più degli schemi mentali, più delle istituzioni, e permanente: dobbiamo essere in grado di gestire la transizione, anche le paure di chi si vede sostituito dalla tecnologia, senza fermare i processi".
Poletti ha parlato dell'occupazione giovanile come della "nostra angustia più grande", cui si cerca di porre rimedio "lavorando su digitalizzazione e alternanza scuola lavoro". A margine dell'incontro ha anche plaudito all'elezione di Emmanuel Macron in Francia: "Dopo la Brexit, la Francia ha scelto invece di sostenere l'Ue: se cresce l'Europa cresce anche il lavoro". Ha assicurato che l'Ape scatterà, per chi ha fatto domanda, con effetto retroattivo dal primo maggio: "E' arrivato il parere del Consiglio di Stato; abbiamo predisposto i cambiamenti necessari; a giorni consegneremo l'esito finale alla Corte dei conti". Sul fronte interno ha rimarcato che l'aspettativa di vita del governo Gentiloni, dopo l'esito delle primarie del Pd, "non è ridotta" e che lo stesso governo non si sente "commissariato" per la richiesta della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, di supervisionare i provvedimenti dei ministeri: "Gli atti hanno dei passaggi, per regola consolidata, e non credo che queste cose siano in fase di cambiamento".