Caso mense a Lodi, ipotesi causa penale e i consiglieri di maggioranza pensano a tutelarsi

Alcuni si preparano a sottoscrivere un'assicurazione nel caso di richiesta danni

I banchi del Consiglio comunale occupati dalla maggioranza

I banchi del Consiglio comunale occupati dalla maggioranza

Lodi, 14 novembre 2018 - Potrebbe non fermarsi alla causa civile il ‘caso Lodi’. In attesa della sentenza del giudice del tribunale di Milano, che entro la fine del mese è chiamato a pronunciarsi sul ricorso collettivo delle associazioni Asgi e Naga per far dichiarare discriminatorio il nuovo regolamento per le agevolazioni dei servizi a domanda individuale del Comune, il Coordinamento Uguali Doveri sta valutando una denuncia penale nei confronti dell’amministrazione comunale. Della questione il gruppo che racchiude al suo interno cittadini, attivisti, politici locali e rappresentanti di associazioni, che è riuscita a raccogliere oltre 160mila euro di donazioni da tutta Italia per permettere a 204 bambini figli di extracomunitari di poter accedere alla mensa e al trasporto scolastico pagando una parte delle tariffe, ha solo fatto delle ipotesi e niente ancora è stato presentato alla procura di Lodi.

Il reato ipotizzato potrebbe essere quello dell’abuso in atti d’ufficio. Ma anche qui il Coordinamento non si è ancora espresso. Di sicuro quindi avrà un peso importante la sentenza che entro fine mese dovrebbe arrivare sulla causa civile in corso al tribunale di Milano. L’argomento è al centro di mille discussioni e - a bassa voce - anche nei corridoi del Broletto. La notizia ha comunque scatenato tensioni tra i consiglieri comunali di maggioranza (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e coalizione Maggi). Alcuni dei 20 consiglieri che siedono a Palazzo Broletto a sostegno della Giunta Casanova e che hanno quindi votato il provvedimento discusso in Aula ad ottobre 2017 e riportato in aula un anno dopo, a ottobre scorso, stanno valutando la possibilità di stipulare una polizza assicurativa per tutelarsi da eventuali “responsabilità amministrative”.

A preoccuparli è appunto il rischio che ci possa essere una richiesta di danni nei loro confronti da parte di quelle famiglie di extracomunitari coinvolte in questa vicenda nel caso in cui i giudici dovessero dichiarare illegittimo il regolamento. Intanto cresce l’attesa per la sentenza del giudice civile di Milano Nicola di Plotti. Una vicenda giudiziaria che farà sicuramente giurisprudenza.